MILANO – L’indagine del settembre 2022, dettagliata e puntuale svolta dall’agenzia IRI, ha riportato dei dati interessanti con focus sul primo semestre 2022 del mercato del caffè tostato all’interno della distribuzione moderna. Ovviamente il quadro delineato dai numeri mostra un contesto che è stato fortemente influenzato dall’attuale situazione geopolitica e che ne segue conseguentemente gli sviluppi. Riportiamo alcuni punti interessanti che sono emersi dal white paper messo a disposizione dalla stessa azienda.
IRI, caffè torrefatto: nel 2021 giro d’affari di oltre 1,3 miliardi (+1,1%)
Il protagonista – il che non stupisce più di tanto considerate le tendenze degli ultimi anni – è rappresentato ancora una volta dal segmento del monoporzionato (anche se le cialde superano le capsule) e poi da quello dei grani.
Rispetto però a ciò a cui si è assistito nel 2021, il primo semestre del 2022 è caratterizzato da un’importante svolta, determinata da una parte dal ritorno alla normalità e dall’allentamento degli effetti pandemici sui consumi anche grazie alla campagna vaccinale e d’altra parte però, condizionata dallo scoppio del conflitto russo-ucraino che ha di nuovo cambiato le carte in tavola, provocando ulteriori ripercussioni economiche su un contesto già critico: le materie prime tra cui il caffè, devono affrontare un nuovo periodo piuttosto complesso e il relativo aumento dei prezzi.
L’analisi IRI però ha evidenziato come questa fase di aumenti risalga a prima dell’inizio del 2022 e riguardi già i 12 mesi precedenti, quando il caffè ha visto una crescita nel prezzo sulle borse internazionali attorno al 50%, raggiungendo una quota che ha superato l’impennata del 100% rispetto ai minimi toccati a fine 2020.
Questi fenomeni hanno impattato innanzitutto sulle cifre negli scaffali della grande distribuzione, provocando in un secondo momento lo stop alle operazioni promozionali e di scontistica.
IRI: i diversi segmenti nei primi 6 mesi del 2022
Ipermercati, supermercati, libero servizio piccolo e discount: all’interno di questi canali di distribuzione moderna il caffè tostato segna un fatturato che supera i 700 milioni, rappresentando ancora una volta uno dei settori più rilevanti del comparto food.
Trend positivo del +1,4% per valore
Ma nello stesso primo semestre si è anche assistito ad una perdita dal punto di vista delle unità vendute (-5,8%). Una doppia via che può esser spiegata come una reazione al costo innalzato della materia prima stessa.
Le cialde sono i soli prodotti interessati da un trend positivo per valore e per volume, con uno sviluppo che interessa in particolare il sud Italia (70%).
Contenuto riservato agli abbonati.
Gentile utente, il contenuto completo di questo articolo è riservato ai nostri abbonati.
Per le modalità di sottoscrizione e i vantaggi riservati agli abbonati consulta la pagina abbonamenti.