domenica 22 Dicembre 2024
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Zanin svela che cos’è il corso Gyam che «Assicura un lavoro nel mondo del caffè»

L'iniziativa si è dipanata tra Trieste e Milano con il supporto della Fondazione illy e di Arc, Aziende riunite caffè

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MILANO – Abbiamo incontrato presso le Arc-Aziende Riunite Caffè, Riccardo Zanin uno dei rappresentanti del Gyam, il Global Youth Ambassadors Movement (foto sotto il titolo), che, abbiamo scoperto, si tratta di un progetto che vuole avvicinare alcuni giovani debuttanti nel mondo del caffè ai professionisti del settore. A Zanin abbiamo chiesto innanzitutto in che cosa consiste esattamente questa iniziativa.

«Il Global Youth ambassadors movement – Gyam – è un’iniziativa sponsorizzata da Arc e che quest’anno è alla sua terza edizione. L’operazione di inquadra all’interno di un tirocinio che si svolge nella stessa azienda nel mese di ottobre, ogni anno. Lo stesso è a sua volta nato da una collaborazione tra le Aziende riunite caffè e il Master in coffee economics and science “Ernesto Illy”, dal quale sono stati selezionati i partecipanti. Ma a partire dal 2018 questo tirocinio sarà anche limitatamente aperto ad esterni non provenienti dal Master che si è svolto tra gennaio e giugno presso le sedi Illy, in collaborazione con l’Università di Udine e Trieste e la Sissa che è la Scuola internazionale superiore di studi avanzati sempre di Trieste».

A questo proposito ricordiamo che gli esterni interessati al mese di tirocinio sul caffè, potranno contattare da subito le Aziende riunite caffè all’indirizzo di posta elettronica gyam@riunitecaffe.com per richiedere tutte le informazioni del caso

Che cosa aggiunge questa iniziativa al corso formativo che avete concluso?

«Il Master di Trieste è a carattere prettamente accademico. Si va dalla genetica a delle lezioni di agronomia. Dal marketing e alla lavorazione industriale. Mentre l’intership Gyam è nata dall’idea di offrire agli studenti una visione più pratica a tutto tondo del mercato del caffè in tutte le forme e sfaccettature».

Qual è stato il percorso formativo di Riccardo Zanin

«Ho concluso una triennale in Relazioni Internazionali all’Università di Trieste. Poi una magistrale a Milano in Commercio internazionale. Infine il Master, con altri 27 studenti».

Come mai il numero si è ridotto da 27 sino ai 7 Ambassadors?

«Innanzitutto, hanno seguito il Master 27 studenti provenienti da 17 nazioni diverse. E Franco Tesoro-Tess, delle Arc è stato uno dei nostri visiting professor, colui che ha poi dato vita dal 2015 a questo programma, al Gyam stesso. Tesoro-Tess ha tenuto nell’ambito del master, 2 lezioni al giorno sul mondo del caffè, sui suoi aspetti pratici, culturali ed etici, sulla sua storia e sull’evoluzione degli ultimi decenni».

«Ma ci ha parlato anche della percezione della qualità del caffè nel mondo e delle varie culture dei Paesi consumatori, dai più tradizionali ai più recenti». «La prima lezione è avvenuta durante la nostra visita al Mumac di Binasco alle porte di Milano. Mentre la seconda si è svolta nella sede del Master a Trieste».

«Alla fine della seconda lezione sono stati selezionati i ragazzi più meritevoli, da inserire in un tirocinio totalmente gratuito, a Milano presso le Arc, Aziende riunite caffè. Il corso è durato un mese. La sponsorizzazione del tirocinio è condivisa dalla illy e della Arc. La Fondazione illy mette a disposizione i fondi necessari per il viaggio aereo di andata e ritorno dei 5 studenti dai loro Paesi d’origine a Milano, in ottobre. Le Arc offrono alloggio, vitto e trasporto per tutto il mese. A questi 5 giovani sono stato aggiunto io, assieme ad un altro ragazzo proveniente dagli Stati Uniti d’America».

Perché è stata un’esperienza utile

«Innanzitutto perché Arc ci ha fatto entrare nell’ambiente dei professionisti del settore. Il clima d’accoglienza trovato nell’azienda è stato significativo sotto tutti i punti di vista. Abbiamo avuto pieno accesso a tutti i settori aziendali, e abbiamo collaborato con uno staff dalla mentalità molto aperta e disponibile all’insegnamento, cosa non sempre scontata».

«Soprattutto siamo rimasti molto impressionati dalla disponibilità a farci sperimentare. Ad aiutarci a fare i primi passi in questo mondo. E la sfida di Host dove, sin da subito siamo stati spinti a metterci in gioco, incontrando i più svariati operatori del settore provenienti da moltissimi Paesi. L’aiuto e la collaborazione di un professionista esperto e disponibile come Franco Tesoro-Tess sicuramente ha aiutato a rendere questa esperienza unica».

Quali sono le prospettive per il suo futuro lavorativo? Saranno sempre nel settore del caffè?

«Sicuramente questo mondo del caffè è molto affascinante. Già prima del Master lo trovato di grande interesse. Dopo l’esperienza di Trieste e di Milano, le mie previsioni sono state confermate. Quindi di certo la mia prospettiva di carriera si incentrerà sul mondo del caffè».

E all’interno del settore in che cosa le piacerebbe specializzarsi?

«Considerando la mia formazione, penso che lo sbocco naturale sia quello del commercio e della supply chain. Ma il tempo speso nel laboratorio qualità a stretto contatto con la materia prima è stato molto stimolante, permettendomi di apprezzare tutti gli aspetti legati alla torrefazione e al controllo qualità. Credo sia imprescindibile per un commerciante una profonda conoscenza della materia prima che si tratta»

Chi sono gli altri colleghi di corso a Milano?

«Principalmente i miei colleghi vengono da Paesi produttori: Salvador, Indonesia, Etiopia, Guatemala, Ecuador. C’è poi un ragazzo originario del Guatemala che però vive negli Stati Uniti, a Miami. La cultura all’origine dei partecipanti al corso è molto variegata. La ragazza indonesiana, per esempio, possiede una caffetteria a Bandung. Il collega del Salvador ha lavorato in una Finca. La ragazza guatemalteca è figlia di coltivatori. Il ragazzo di Miami è figlio di broker-importatori. Infine l’etiope, è notizia recente, ha trovato lavoro ad Addis Abeba come rappresentante di una società di trading americana. Tutte le loro carriere lavorative sono quindi già avviate nel settore del caffè, quindi proseguiranno in questa direzione. Qualcuno vorrà cercare di sviluppare una rete di commerciale legata al caffè…. Ma l’idea comune è sicuramente quella di rimanere in contatto per non perdere lo spirito di gruppo che si è fortemente creato nei mesi passati assieme, prima a Trieste e poi a Milano».

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