GENOVA – Ad un mese dal cambio al vertice dell’azienda NKG Bero Italia (qui è possibile vedere il nostro articolo del 17 ottobre), parlano i nuovi general manager Uberto Marchesi e Donato Pensa e forniscono la loro accurata opinione sulla situazione attuale. Leggiamo di seguito gli interventi.
Come è andato questo primo mese alla guida della NKG Bero Italia?
Uberto Marchesi: “Sicuramente non ci siamo annoiati, con borse in continuo rialzo, stocks ai minimi e i ben noti problemi logistici del Mar Rosso. In mezzo un mio viaggio in Vietnam, fortunatamente per approfondire la conoscenza di questa sempre più importante origine e non per risolvere problemi di esecuzione dei contratti”.
Quindi bilancio negativo?
Donato Pensa: “Al contrario. Il bilancio è molto positivo. Ovviamente non ci riferiamo a quello economico, visto il forte impatto dei noli sui contratti già in essere. Ciò che però riteniamo davvero molto importante in un momento così problematico è essere riusciti a garantire l’approvvigionamento dei nostri clienti, grazie all’attenta selezione dei nostri partner in origine e al duro lavoro del nostro fantastico team”.
Prevedete che la situazione possa migliorare?
Uberto Marchesi: “L’impatto di Suez sulle tempistiche di approvvigionamento, dopo il primo momento di caos, probabilmente nei prossimi mesi sarà minore. Ad ogni modo il problema è che per invertire la tendenza relativa agli stocks ci vorrà parecchio tempo, in uno scenario come quello attuale che vede la domanda superare di gran lunga l’offerta, soprattutto sui Robusta, con diverse origini ed operatori in fortissima difficoltà”.
Immaginiamo che stiate passando tutta la giornata al telefono per tenere informati i clienti, è così?
Donato Pensa: “Effettivamente sì, ma non tanto quanto vorremmo, poiché gestire l’esecuzione dei contratti già in essere è davvero molto oneroso in termini di tempo ed energie. Ad ogni modo questa settimana, subito dopo un incontro virtuale di approfondimento con le oltre 60 società del gruppo NKG, manderemo un rapporto di mercato dettagliato a tutti i nostri clienti. Abbiamo inoltre creato un indirizzo mail specifico per fornire risposte tempestive sulle previsioni di arrivo delle navi, visto che il tracking online oggi non è del tutto affidabile”.
Come consigliate di reagire a questa situazione?
Uberto Marchesi: “Aver puntato molto sul fattore prezzo ha portato oggi ad un effetto boomerang e ad una distorsione del mercato, con il caffè robusta vietnamita che viene trattato sul mercato interno a 80.000 VND al Kg, solamente 0,05 dollari al chilo in meno rispetto ai caffè arabica brasiliani (oggi a circa 1.000 BRL a sacco).
Inoltre, come accennato prima, molti operatori oggi si trovano in enorme difficoltà nel gestire i rischi presi e onorare quindi gli impegni nei confronti dell’industria. Per questi motivi crediamo che oggi sia fondamentale focalizzarsi sulla qualità del prodotto ed essere molto selettivi sui fornitori, soprattutto nel momento in cui la tracciabilità della filiera diventerà obbligatoria”.
Voi come vi state attrezzando in questa direzione?
Donato Pensa: ” Per gestire al meglio queste interruzioni della filiera stiamo proponendo ai nostri clienti di affidarci la rotazione del magazzino, acquistando caffè nazionalizzati e usufruendo di un servizio “chiavi in mano”, il tutto a dei prezzi che sono in linea con quelli da origine poiché vengono gestiti internamente con le stesse logiche.
Questa nostra proposta, nata nel 2017 dalla visione di lungo periodo del nostro odierno Presidente Fabio Frontani, è di grandissima attualità e ha un incredibile valore aggiunto. Negli ultimi mesi il nostro reparto logistico, coordinato da Gianluca Arculeo, ha spostato ogni giorno caffè da tutti i porti italiani, e non solo, garantendo continuità di approvvigionamento ai nostri clienti.”
Quindi gli acquisti di caffè sdoganato ritenete siano il futuro?
Uberto Marchesi: “Siamo convinti che affidarci il fabbisogno mensile di materia prima, limitando l’impiego di energie, magazzino e impegno finanziario, sia potenzialmente vincente per moltissime torrefazioni. Comunque non è l’unico aspetto su cui Bero Italia sta investendo, abbiamo infatti creato un reparto esclusivamente dedicato alla sostenibilità, affidato a Diana Rola, e abbiamo potenziato il dipartimento qualità, capitanato dalla nostra Deborah Righeschi che, grazie alle sue competenze, sarà sempre più dedicata alla parte di consulenza e formazione per fare cultura sul caffè”.
Sostenibilità e qualità giocheranno quindi un ruolo fondamentale?
Donato Pensa: “La sostenibilità della filiera e tutte le tematiche ad essa correlate, come la riduzione delle emissioni CO2 e la limitazione delle deforestazioni, sarà fondamentale per la costruzione del nostro futuro. In tutti i casi crediamo che la priorità, oltre alla sostenibilità etica della ciliegia, sia la sostenibilità economica della tazzina di caffè e questa passerà da un fattore chiave, ovvero la qualità. In poche parole dovremo ripristinare tutti assieme la catena del valore per la nostra amata materia prima”.
La scheda sintetica di NKG Bero Italia
NKG Bero Italia S.p.A. è la società italiana di Neumann Kaffee Gruppe, leader mondiale nella commercializzazione di caffè verde grazie ad oltre 60 società in 27 diversi Paesi che coprono tutta la filiera: dalla produzione agricola fino alla distribuzione all’industria.
Bero Italia, con sede a Genova ed uno staff di 25 persone, è il fornitore privilegiato della torrefazione italiana di ogni dimensione.