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Innovazione: se la fabbrica di cioccolato di Willy Wonka diventa 4.0

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MILANO – Lo scrittore Roald Dahl aveva immaginato la fabbrica di cioccolato di Willy Wonka come un intricata struttura di macchinari di fantasia. Icam, azienda di Orsenigo, in provincia di Como, ha immaginato la sua fabbrica di cioccolato in chiave 4.0.

“Oggi fatturiamo 155 milioni di euro, nel 2009 erano 85 milioni di euro. E una crescita così si spiega con la tecnologia: nel 2010 infatti è partito il nostro stabilimento 4.0”, spiega il vicepresidente, Plinio Agostoni.

Icam è l’esempio di quel plotone di aziende caratteristiche del made in Italy che hanno deciso di convertirsi al modello dell’industria 4.0.

Dal cibo alla ceramica, dal vetro alle macchine utensili, la fabbrica digitale e connessa prende piede in quelle società storiche, di famiglia, che compongono lo zoccolo duro dell’economia nazionale.

Il cioccolato 4.0

Per Icam il salto alla digitalizzazione spinta degli impianti avviene attraverso Rittal, fornitore di attrezzature per il condizionamento e di celle frigorifere.

Apparecchiature strategiche in un’azienda che produce cibo, spesso destinato ai mercati esteri. “Il cioccolato migliore è quello che si produce con massima tecnologia, che permette di controllare i parametri – osserva Agostoni -.

I nostri processi sono riportati a un computer centrale, in cui ogni passaggio parla con il precedente e con il successivo. In questo modo c’è un grande controllo della qualità e la tracciabilità è totale. Abbiamo la possibilità di sapere dopo anni cosa è successo a un chilo di cioccolato”.

Non è solo questione di prodotto. “L’industria 4.0 cambia la mentalità della gente, che lavora con più consapevolezza – puntualizza il vicepresidente -. C’è un effetto indotto che va oltre il processo”.

Luca Zorloni

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