MILANO – Potente impennata dei prezzi in questo primo scorcio di novembre. All’Ice Arabica, il benchmark ha segnato un andamento decisamente rialzista mantenendosi costantemente, anche nei minimi, sopra la soglia del dollaro. Cinque sedute su sei con il segno più hanno portato a un guadagno nell’ordine del 7,4% dall’ultima seduta di ottobre.
La settimana trascorsa si è conclusa con il contratto per scadenza dicembre a un passo dalla soglia dei 110 centesimi, violata per l’ultima volta a metà luglio.
Il punto di inizio novembre
La settimana è iniziata in realtà al ribasso. Nella seduta di lunedì 4 novembre, il contratto principale ha perso 35 punti chiudendo poco al di sotto della media mobile dei 200 giorni, a 103,65 centesimi.
Ma evidenziando anche segnali costruttivi, che si sono concretizzati sin da martedì.
E così, con una striscia positiva di quattro sedute consecutive, il mercato newyorchese ha guadagnato 580 punti chiudendo la settimana a quota 109,45.
Non lontano dalla già citata soglia del dollaro e 10 centesimi, che la scadenza principale non supera dallo scorso 15 luglio.
Londra ha reagito in emulazione con New York, ma in modo più soft, con un rincaro nell’ordine del 4,7%, che ha portato il contratto per scadenza gennaio 2020 a 1.384 dollari per tonnellata, venerdì scorso.
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