MILANO – Il Gruppo De’ Longhi ha chiuso il 2013 con 1.632,6 milioni di ricavi, +6,7% (+10,3% a cambi costanti); Ebitda (ante oneri non ricorrenti) a 242,5 mln (+4,4%) e utile netto a 116,9 mln. L’indebitamento netto è di 2,2 mln, con un miglioramento della posizione finanziaria verso banche di 67,6 mln. Proposto un dividendo di 0,40 per azione.
Quello del 2013 è stato il primo esercizio del Gruppo nel suo nuovo perimetro, inclusivo di Braun Household (acquisito nel 2012).
Nel frattempo sono proseguiti gli investimenti in Cina e in Romania dove, nel nuovo impianto nel 2013, sono state messe in funzione le prime linee di assemblaggio, ora impiegate per la realizzazione di macchine da caffè superautomatiche.
Riguardo al mercato, il 2013 è stato contraddistinto da un andamento contrastato della domanda mondiale, con alcuni Paesi maturi dell’area Euro che hanno dimostrato una buona tenuta, mentre in alcuni mercati emergenti il Gruppo ha riscontrato un calo rispetto ai trend degli anni scorsi (come in Australia).
Il deprezzamento di molte delle valute di export del Gruppo ha avuto un impatto su ricavi e margini significativo. A livello geografico, si registra un trend positivo nei mercati europei (+9,8%) specie Germania, Italia, Spagna, Francia e Benelux. Particolarmente positivo l’andamento dell’area Meia (Medio Oriente, India, Africa) con un +53%, mentre l’area Apa (Asia, Pacifico, Americhe) ha registrato un calo del fatturato (-9,5%).
Grazie a un miglioramento del mix e ai maggiori volumi, il margine industriale netto è aumentato da 735,3 mln nel 2012 a 790,3 mln nel 2013, passando dal 48,1% dei ricavi al 48,4%, nonostante l’effetto cambi negativo summenzionato.(