MILANO – Il governo di Jakarta in Indonesia promuoverà sinergie e partnership per rilanciare la produzione di arabica. Lo ha dichiarato il vice ministro dell’agricoltura Rusman Heriawan parlando a margine del Festival indonesiano del caffè, che è andato in scena durante il week-end a Ubud sull’isola di Bali. La manifestazione si è proposta come vetrina e marketplace della variegata produzione indonesiana rivolgendosi contemporaneamente a produttori, esercenti del settore delle caffetterie, appassionati e bloggers. Tra le sue finalità anche quella di valorizzare il ruolo del settore del caffè in ambito turistico.
Indonesia sposta l’attenzione del governo
Grazie anche all’impegno della Camera di commercio indonesiana il Festival ha creato inoltre occasioni di incontro e confronto tra produttori locali, buyer e torrefattori di tutto il mondo. Una quarantina gli espositori presenti con i loro stand, nei quali era possibile degustare alcune tra le origini più rinomate del paese asiatico. Non potevano mancare poi le sessioni di cupping e i laboratori per i baristi. “Il governo intende venire incontro al trend globale di crescita della domanda di caffè arabica e per questo incoraggeremo i nostri produttori in tutto il paese a rinnovare le piantagioni usando la varietà più pregiata a partire da quest’anno” ha dichiarato Heriawan.
I progetti del ministero dell’agricoltura indicano come orizzonte ideale il 2020, anno in cui i consumi mondiali si attesteranno, secondo le previsioni Ico, a non meno di 158 milioni di sacchi: oltre 20 milioni in più rispetto alla domanda stimata per il 2011.
L’obiettivo, di qui alla fine del decennio
E’ quello di far crescere la share degli arabica, che attualmente contano per il 20% della produzione indonesiana, portandola al 30% del totale delle esportazioni. Oltre che all’export, l’esecutivo guarda anche al fiorente mercato interno, che è il terzo al mondo tra i paesi produttori, alle spalle di Brasile ed Etiopia. “Poiché circa il 96% dei produttori di caffè operano individualmente, il governo non può farcela da solo. Per questo – allo scopo di migliorare le pratiche agricole, la lavorazione post raccolta, l’organizzazione e la capitalizzazione del settore – incoraggeremo lo sviluppo ulteriore delle partnership tra produttori di caffè e grandi aziende seguendo degli schemi simili a quelli adottati con successo dai produttori di semi di soia nera, che hanno stabilito delle collaborazioni proficue con le industrie produttrici di salsa di soia.
Il governo in Indonesia si accinge intanto a distribuire milioni di sementi selezionate ai produttori
– nell’ambito del programma di rinnovo in atto in Aceh, Sumatra del nord, Giava orientale, Bali e Papua – avvalendosi del supporto tecnico dell’Istituto indonesiano per il caffè e il cacao, che da una decina d’anni assiste i contadini nella produzione e la commercializzazione del loro caffè. L’istituto intende proseguire negli anni a venire nella valorizzazione dei territori vocati, forte delle positive esperienze conseguite, ad esempio, nell’area di Kintamani, sull’isola di Bali, il cui caffè ha ottenuto il riconoscimento di indicazione geografica ed è venduto attualmente sui mercati internazionali con un sovrapprezzo significativo rispetto alle quotazioni ufficiali degli arabica alla borsa di New York. A Kintamani, come in altre regioni di Bali e del resto dell’arcipelago, governo e istituzioni locali puntano inoltre a promuovere le iniziative in campo agrituristico, che hanno già dato ottimi riscontri, rendendo il caffè parte integrante del patrimonio gastronomico del paese.
Caffè colombiani, Juan Valdez alla conquista dell’India
Caffè colombiano in vetrina al Food India Fair, in programma da oggi a mercoledì al Pragati Maidan di Delhi. Alcune tra le migliori origini del paese sud americano, assieme ad altri prodotti della tradizione gastronomica, verranno infatti proposte, per tutto l’arco della rassegna, in una serie di degustazioni guidate a cura di Café de Colombia e dei servizi commerciali dell’ambasciata colombiana in India. “Prevediamo un grande futuro per il nostro caffè qui in India vista anche l’attenzione dimostrata dal mercato locale alla qualità e ai prodotti di alta gamma” ha dichiarato l’ambasciata in un comunicato.