MILANO – Sfuma la prospettiva di un raccolto da record in India. Lo scenario delineato dal Gain Report del servizio informativo estero del minagricoltura americano ( Usda ) prevede anzi un parziale calo della produzione (-5,3%), che si fermerà a 5,1 milioni di sacchi.
Il dato è sensibilmente inferiore alla stima pre monsone del Coffee Board of India del luglio scorso, che aveva previsto un raccolto record da 5,78 milioni di sacchi, ed è lievemente al di sotto anche della stima ufficiale Usda del giugno scorso (5,2 milioni di sacchi).
Rivista lievemente al rialzo invece la stima per il raccolto 2012/13, che è stata portata a 5,303 milioni di sacchi, in linea con i dati finali del Coffee Board.
Il pessimismo degli esperti di Usda deriva dall’andamento climatico negativo degli ultimi mesi.
Secondo i dati ufficiali sulle precipitazioni del governo di Delhi, le precipitazioni durante il periodo monsonico sono state del 30% superiori alle medie stagionali nelle regioni interne del Karnataka, lo stato dal quale proviene il 70% della produzione indiana.
Oltre a danneggiare le coltivazioni, provocando la caduta dei frutti, le forti piogge hanno favorito il proliferare dei parassiti fungini.
Il raccolto di robusta sarà pari, secondo il report Usda, a 3,467 milioni di sacchi, contro i 3,660 del 2012/13 (-5,27%).
Quella di arabica si attesterà a 1,633 milioni di sacchi, in lievissima flessione sull’annata precedente (-10 mila sacchi), nonostante il ricorrere dell’annata positiva nel ciclo biennale.
La nuova stima del Coffee Board è attesa per le prossime settimane.
I dati più interessanti giungono tuttavia dal capitolo esportazioni. Nel 2012/13, le vendite all’estero di caffè in tutte le forme sono state di 5,255 milioni di sacchi, di cui 1,5 milioni di solubile: un dato sostanzialmente in linea con quello dell’annata precedente.
Italia, Germania, Russia e Belgio rimangono i mercati principali. Complice la debolezza della rupia, l’India ha esportato, anche nel 2012/13, cospicui volumi di caffè solubile – ben 1,5 milioni di sacchi – soprattutto verso la Russia.
Per coprire le esigenze di materia prima, l’industria ha importato ben 1,16 milioni di caffè verde, principalmente da Vietnam e Indonesia.
Va ricordato che l’India consente l’importazione in esenzione daziaria del caffè verde destinato alla trasformazione e successiva riesportazione.
Le stime per il 2013/14 prevedono un calo marginale dell’export, che si attesterebbe a 5,15 milioni di sacchi.
In lieve flessione i consumi interni, che il report stima per il 2012/13 in 1,1 milioni di sacchi (-120 mila sacchi), di cui 750 mila di caffè torrefatto e 350 mila di solubile. Per il 2013/14 è prevista una parziale ripresa a 1,2 milioni.
L’Ico stima i consumi indiani per il 2012/13 in 1,917 milioni di sacchi, invariati sull’anno precedente.