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INDIA – Cosa cambia con l’entrata in campo di Starbucks?

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MILANO – Ha suscitato interrogativi il debutto della partnership Starbucks-Tata, avvenuto la scorsa settimana con l’apertura del primo locale a Mumbai. Così la stampa indiana si interroga sulle contromosse che adotteranno gli attuali leader di mercato. In particolare in materia di prezzi.

Il presidente e ceo di Starbucks Howard Schultz ha confermato in un’intervista a Pti, la massima agenzia di stampa indiana, che i prezzi saranno in linea con la concorrenza. Molto più bassi (quasi della metà) rispetto a quelli nel resto del mondo. E i listini saranno uguali in tutte le location, comprese quelle più esclusive.

Ma gli annunci del gigante americano non sembrano destinati a incidere sulle strategie di fissazione dei prezzi della concorrenza.

Ramakrishnan K., presidente marketing di Café Coffee Day, la massima catena di caffetterie dell’India con 1.350 locali, ha dichiarato che la sua società non intende modificare la propria filosofia, che prevede prezzi differenziati in funzione dei costi del locale e delle sue potenzialità in termini di clientela.

Secondo dati citati da Hindu Business, il costo di una tazza di caffè calda da Starbucks sarà compresa tra le 80 e le 165 rupie (1,15-2,36 euro), mentre per un caffè freddo si pagheranno tra le 120 e le 200 rupie (1,72-2,87 euro).

Da Ccd, il prezzo è mediamente di 80 e 150 rupie rispettivamente per il caffè caldo e freddo.

I vertici di Barista Lavazza, secondo competitor con circa 300 locali, hanno declinato i commenti sulla politica dei prezzi di Starbucks.

Il direttore per l’Asia meridionale R. Shivashankar ha comunque fatto sapere che i listini della catena variano in funzione dei vari format e non dipendono dai canoni di locazione degli spazi commerciali.

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