CIMBALI M2
venerdì 22 Novembre 2024
  • CIMBALI M2

India, produzione in lieve calo di 200mila sacchi, secondo Usda

Da leggere

  • Dalla Corte
TME Cialdy Evo
Demus Lab - Analisi, R&S, consulenza e formazione sul caffè

MILANO – Dopo un’annata 2011/12 caratterizzata da eccezionali condizioni meteo, la produzione in India 2012/13 subirà un calo di 200mila sacchi circa rispetto all’anno precedente, scendendo a 5,1 milioni di sacchi, con i raccolti di arabica e robusta entrambi in marginale flessione.

Questa la previsione iniziale contenuta nel Gain Report recentemente diffuso dal servizio agricolo estero del dipartimento dell’agricoltura degli Stati Uniti (Usda). Secondo il documento, la produzione si sta orientando in misura crescente verso i robusta, che hanno costituito il 70% circa del raccolto nel 2011/12, in ragione della maggiore resistenza alle avversità e delle minori esigenze di manodopera di questa varietà.

India: nel 2011/12, la produzione ha raggiunto i 5,3 milioni di sacchi

Beneficiando di una buona distribuzione delle precipitazioni nell’arco dell’intero ciclo vegetativo e di adeguate condizioni iniziali di umidità del suolo. Nello stato di Karnataka, dal quale proviene circa il 70% circa del caffè prodotto in India, gli elevati livelli di prezzo hanno favorito l’adozione di buone e assidue pratiche agricole, in particolare, di metodi naturali e di lotta alle avversità.

L’estensione complessiva della aree coltivate a caffè rimane sostanzialmente inalterata a 400 mila ettari e viene rinnovata in ragione del 2-3% annuo sia nel Karnataka, che nel Tamil Nadu e nel Kerala, gli altri 2 principali stati produttori. La presenza di estese aree forestali protette in prossimità della aree di coltivazione del caffè limita le possibilità di estensione ulteriore dell’ettaraggio.

La coltivazione del caffè viene promossa anche in aree non tradizionali

Quali le regioni tribali di Andra Pradesh e Orissa, nonché gli stati del nord est. L’obiettivo è quello di offrire delle opportunità economiche alla popolazione più povera delle aree rurali. Il report ritiene però che saranno necessari tempi lunghi prima che detti sforzi possano concretizzarsi in un incremento significativo delle aree coltivate. I recenti incrementi nei costi degli input agricoli, aggiunti all’eliminazione dei sussidi per l’acquisto di fertilizzanti e combustibili, hanno determinato un notevole aggravio ulteriore per i produttori.

I costi di manodopera costituiscono circa la metà del budget dei produttori e la loro incidenza tende ad aumentare. Il moltiplicarsi delle opportunità di impiego extra-agricolo stanno determinando una crescente penuria di lavoratori qualificati. Il tutto mentre le possibilità di meccanizzazione sono spesso limitate a causa della morfologia del territorio.

Nonostante la forte crescita dei consumi interni, il comparto in India rimane fortemente orientato all’export

Nel 2011/12 si prevedono esportazioni per 5,8 milioni di sacchi circa, in lieve calo rispetto 5.871.616 del 2010/11. Il dato dovrebbe scendere a 5,5 milioni nel 2012/13. Riportiamo di seguito una tabella riepilogativa relativa alle annate 2009/10 e 2010/11. L’Italia rimane di gran lunga il principale mercato di esportazione del caffè verde indiano, con una quota di mercato che supera il 21%.

 

CIMBALI M2
  • Brambati

Ultime Notizie

  • Water and more
  • Carte Dozio