di Massimo Tommasini*
Si è svolta a Sondrio l’annuale assemblea dell’Associazione Pubblici Esercizi della provincia valtellinese, al quale è intervenuto il presidente nazionale della categoria, Lino Enrico Stoppani (FOTO).
Presenti numerosi operatori dei pubblici esercizi provenienti dalle varie zone del territorio provinciale, l’incontro è stato l’occasione per analizzare l’andamento del settore, evidenziandone le criticità ma anche i punti di forza e le possibili vie d’uscita.
Il presidente Stoppani ha passato in rassegna con estrema attenzione tutte le problematiche che vanno a incidere sul lavoro quotidiano degli imprenditori del comparto, portando anche i dati allarmanti che hanno visto nel solo primo semestre del 2014 in Italia la chiusura di 5mila pubblici esercizi, pari all’1% del totale.
“Sulle difficoltà delle imprese – ha affermato tra le altre cose – ha pesato e continua a farlo la crisi in atto, che ha tra i suoi indicatori più allarmanti la disoccupazione al 12,6%, con 6 milioni di italiani in condizione di povertà e un crollo del 10% del potere d’acquisto delle famiglie negli ultimi 7 anni”.
Un altro grosso problema per gli imprenditori risiede nella sterminata mole di adempimenti a cui i pubblici esercizi devono sottostare e in questo contesto è fondamentale il ruolo delle organizzazioni di rappresentanza nel supportare gli operatori per aiutarli a districarsi in questa selva di incombenze burocratiche e leggi, spesso complesse e di difficile interpretazione.
Un tema particolarmente scottante è il proliferare di feste, sagre e manifestazioni, argomento sul quale la Regione Lombardia sta legiferando per regolamentare la materia, ma con una legge considerata dall’organizzazione dei commercianti troppo blanda, che rischia di vanificare nei fatti l’obiettivo di introdurre un serio ed efficace principio di regolamentazione.
L’Unione Commercio Turismo Servizi ha già fatto pervenire in Regione le proprie argomentazioni al riguardo sottolineando che chiunque, comprese le associazioni no profit, organizzi sagre e manifestazioni in genere debba rispettare le leggi come tutti gli operatori, ottemperare alle norme igienico-sanitarie e in materia di sicurezza allo stesso modo col quale vi sono obbligati i negozianti, i pubblici esercenti e i ristoratori. Nella sua richiesta, inoltre, l’Unione ha sottolineato anche la necessità che venga stabilito un numero limitato di sagre e manifestazioni da effettuarsi annualmente nell’ambito dei singoli territori comunali.
Nel corso dell’assemblea ci si è soffermati anche sui provvedimenti burocratici che riguardano l’obbligo formativo in merito alle ludopatie, appena introdotto a carico degli operatori dei pubblici esercizi che detengono gli apparecchi da gioco, considerate dagli operatori solo un palliativo per contribuire a risolvere un fenomeno sociale rispetto al quale le istituzioni pubbliche hanno un atteggiamento contraddittorio: infatti, se da un lato lo criminalizzano, dall’altro continuano ad alimentarlo con sempre nuovi giochi.
Altro argomento caldo per i pubblici esercenti e del settore alimentare in genere sono i numerosi adempimenti in materia d’igiene e sicurezza alimentare, comprese le nuove disposizioni sull’etichettatura degli allergeni previste dal regolamento comunitario, che entreranno in vigore a partire dal prossimo 13 dicembre.
Gli allergeni sono ingredienti comunemente presenti negli alimenti, che però in alcuni individui scatenano una reazione allergica, che può avere conseguenze anche pericolose per la salute. L’etichettatura dei prodotti alimentari, compresi quelli venduti sfusi e somministrati, dovranno contenere l’indicazione chiara e ben distinta della presenza di eventuali allergeni, generalmente cereali contenenti glutine, crostacei, uova, pesce, soia, latte, frutta con guscio, sedano, senape, sesamo, anidride solforosa e solfiti, lupini, molluschi.
In tale contesto è venuta la raccomandazione a tutte le imprese del settore alimentare di prestare la massima attenzione agli adempimenti in materia di allergeni e intolleranze alimentari. Nonostante i problemi che il provvedimento potrebbe comportare, però, i rappresentanti dei commercianti hanno sollecitato gli associati a trasformare la burocrazia sugli allergeni in un’occasione per attirare i clienti nei locali proponendo loro cibi ottimi e salutari.