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venerdì 22 Novembre 2024
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Specialty coffee: una moda un must o una risorsa?

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di Fabio Verona

Il mondo sta scoprendo con estrema velocità la presenza degli specialty (in inglese Usa; speciality in inglese del Regno Unito) coffee.

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Fabio Verona

Non perché questi stiano arrivando solo ora sul mercato, ma bensì perché anche le grandi multinazionali quali Nespresso o le grandi catene come Starbucks stanno iniziando a proporli ed a pubblicizzarli, con il loro indubbio impatto mediatico e diretto su milioni di persone.

In giro iniziano a serpeggiare domande tra le più disparate…. “Ma allora tutti possono fare specialty? E cosè uno specialty coffee? Quindi la SCAA ha certificato Nespresso? “E via dicendo…

Forse è il caso di iniziare a fare un po’ di chiarezza!

Gli speciality coffee sono dei caffè di altissima qualità, selezionati da un panel di assaggiatori qualificati e che in fase di assaggio seguono delle rigide direttive dettate dalla SCAA per la loro valutazione ( http://scaa.org/?page=resources&d=what-is-specialty-coffee ).

Al termine di una serie di assaggi, se i valori riscontrati sono compresi tra un valore di 80/100 e 100/100 possono essere commercializzati come “specialty coffee”.

Ovviamente, i caffè che possono appartenere a questa categoria sono molto pochi nel panorama mondiale, ed anche le quantità a disposizione non sono elevate… paragonateli a dei “cru” o a dei “millesimati” nei vini.

piramide caffè

Ora, a fronte di queste informazioni, potete capire che “chiunque” può acquistare degli specialty e decidere di commercializzarli, indipendentemente dal brand che rappresenta, e se a fare questo è una grande multinazionale, forse c’è da riflettere sul fatto che prima di fare questa scelta l’azienda in questione ha certamente effettuato degli importanti studi di settore, e dei grandi investimenti di marketing.

Nel 2012, un report della SCAA iniziava una sua relazione con questa frase: “Specialty coffees represent 37% of US coffee cups and are considered the highest quality in the world.”

e l’aggiornamento del 2015 parla di un aumento fino al 48% ! ( http://www.scaa.org/?page=resources&d=facts-and-figures )

E allora, avere dei caffè di alta qualità, selezionati e certificati, magari non perfettamente “bilanciati” in estrazione per via di “costrizioni” dovute dal sistema del monoporzionato o da una scala economica da dover seguire, ma comunque di altissima qualità, e riuscire ad offrire al GRANDE PUBBLICO una esperienza nuova, diversa, particolarmente fruttata e floreale con acidità di frutti rossi e agrumi maturi… ma vi sembra poco!

dark side

Io lo considero un aiuto concreto ad uscire dalla cappa opprimente della “dark side”, del caffè tostato scuro, forte e nero, dove l’unica percezione aromatica è l’amaro…

Stà a noi adesso, torrefattori, baristi, appassionati, clienti…con le nostre competenze, con la nostra capacità di coinvolgere gli amici, con la voglia di provare e sperimentare a far scoprire che gli “specialty” sono in grado di offrire grandi emozioni e sapori fino ad ora sconosciuti!

… Scusate, ma mia moglie ha smesso di guardare “Magic Mike” e mi stà rubando il caffè…

caffè

Buon SPECIALTY COFFEE a tutti!

Fabio

https://arabica100per100.wordpress.com/

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