TEL AVIV – L’Italia è tra i principali fornitori d’agroalimentare per Israele, ma visti i prezzi delle nostre produzioni le imitazioni locali hanno sempre più successo.
Nei primi otto mesi del 2006, il saldo import-export è risultato positivo per oltre 4 milioni di euro, anche se le esportazioni sono calate del 2% rispetto allo stesso periodo del 2005.
Per rafforzare la nostra presenza su questo mercato, tra i più ricchi del Medio Oriente, lo sportello commerciale unico di Tel Aviv (Camera di commercio italiana Israel-Italia, ambasciata d’Italia e Ice) ha partecipato con uno stand a Israfood, la più importante fiera israeliana dell’industria alimentare che si è tenuta questa settimana a Tel Aviv.
La Camera di commercio italiana Israel-Italia fa notare che i prodotti che esportiamo maggiormente sono i dolci, 19% del totale, seguiti dalla pasta, dalla biscotteria e dal caffè.
Il mercato israeliano è quindi alla ricerca di prodotti finiti e di qualità. Ma il costo, a volte elevato, rende difficile la diffusione su larga scala, confinando alcuni nostri prodotti alle cucine dei ristoranti più elevati e agli scaffali di non molti negozi.
Le classi meno abbienti si indirizzano quindi verso surrogati locali.
Tuttavia tra i prodotti che registrano un notevole aumento delle esportazioni troviamo proprio il caffè torrefatto.