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In Cina apriranno 300 caffetterie – gelaterie italiane

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di Emanuele Scarci*

MILANO – Colpo grosso del gruppo emiliano Syn-Gest della famiglia Rabboni. La società controllata Happy time solutions (proprietaria del marchio “ci gusta!”) ha firmato con la cinese Nina Food un contratto di master franchising per l’apertura di 300 negozi con l’insegna “ci gusta!” in Cina, Hong Kong e Macao.

L’accordo, che ha valore decennale, parte dall’inaugurazione pilota di un anno fa del punto vendita di Shenzhen e proseguirà con una quindicina di negozi nel corso di quest’anno in Cina e poi, progressivamente, anche a Hong Kong e Macao. Entro la fine di febbraio apriranno due negozi a Shanghai e uno a Cixi Binhu.

«Siamo entusiasti di questo accordo – dichiara Dario Rabboni, 40 anni, ad di Happy time solutions – che ci vedrà crescere con numeri importanti in Cina. Oggi in questo Paese c’è un potenziale di sviluppo straordinario per i prodotti alimentari italiani di qualità e, grazie a questa partnership con un partner locale, non ci lasceremo sfuggire l’opportunità».

«Vivo da molti anni tra Cina e Italia – interviene Yang Yang, ceo di Nina Food – e sono convinto che il brand “ci gusta!” sia l’ideale per sviluppare in Cina una proposta di ristorazione tipicamente italiana che riscuoterà un grande successo tra il pubblico cinese».

Non si tratta però solo di un’idea di business. Syn-Gest controlla infatti Pre Gel spa, società di prodotti e ingredienti per il gelato tradizionale italiano, i dessert, la pasticceria e i coffee shop. Nel 2013 ha realizzato ricavi per 72,2 milioni, un Mol del 24% e profitti netti per il 12 per cento. “ci gusta!” oggi è l’insegna di 47 negozi in 20 Paesi ma quasi sconosciuta in Italia se non fosse per un negozio a Roma e uno a Venezia. Nina Food invece si è appena quotata allo Shanghai equities exchange.

«Con questo accordo – osserva Massimo Barbieri, retail & franchising director di “ci gusta!” – il nostro sviluppo cambia marcia. Ma continueremo a lavorare per trovare partner che possano diventare master franchisee nei molti mercati ancora scoperti». Sono previste altre aperture in Sudafrica, Francia, Tunisia e Marocco e addirittura a Kabul (la merce è in viaggio).

La start up di Reggio Emilia incasserà solo di entry fee circa 1,5 milioni e a regime altri 1,5 milioni l’anno per le royalty (poi ci sono le forniture di Pre Gel). I negozi cinesi offriranno gelateria, caffetteria e un prodotto simile alla pizza.

Ma perché i cinesi dovrebbero preferire “ci gusta!” agli ice cream, a Starbucks e Pizza Hut? «Se dovessimo offrire anche noi il gelato industriale – risponde Barbieri – ne usciremmo con le ossa rotte. Produrremo invece gelato artigianale sul posto con le nostre macchine Carpigiani e con la qualità inconfondibile del gelato italiano».

 

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