Oggi, più che mai, nel settore del food i consumatori sono sempre molto più esigenti e la qualità sensoriale di un prodotto alimentare è considerato uno dei fattori più importanti, se non il più determinante, che influenza il suo successo nel mercato.
Di conseguenza l’industria alimentare fa sempre più spesso ricorso alla “analisi sensoriale”, cioè quella disciplina scientifica utilizzata per evocare, misurare, analizzare ed interpretare le caratteristiche di un prodotto attraverso i sensi.
Non fa eccezione il caffè.
Un progetto sensoriale che prevede addirittura l’elaborazione di un “dizionario del caffè” è stato lanciato recentemente dal World Coffee Research.
Si tratta di un’organizzazione no-profit deputata a programmi di ricerca e sviluppo dell’industria del caffè, che opera con l’obiettivo di contribuire alla crescita del settore, alla protezione e al perfezionamento della qualità del caffè, migliorando al tempo stesso la vita delle famiglie che lo producono.
Durante un apposito workshop, che si è svolto alla Kansas State University, si è discusso dello stato attuale dei test sensoriali per il caffè, con lo scopo di revisionare gli obiettivi del progetto e coinvolgere le parti interessate nella decisione circa la portata del progetto stesso (cioè la preparazione di protocolli di degustazione) e sviluppare ulteriormente lessici attuali per l’analisi del caffè.
Insomma, anche per il caffè si punta a realizzare uno strumento sensoriale simile a quelli già sviluppati da altre industrie, in particolare quelle del whisky, della birra, dei profumi, e del vino. Il tutto a vantaggio dei consumatori.
Dopo che lo strumento sensoriale sarà sviluppato anche per il caffè, sarà possibile tracciare varietà di questo prodotto in modo che il consumatore possa scegliere quelle a lui più congeniali.
Il “dizionario del caffè”, che verrà sviluppato congiuntamente da Kansas State University (KSU) e da World Coffee Research (WCR), sarà come un passe-partout per la valutazione di caffè da parte di tutti i professionisti del settore, contribuendo così a migliorare sempre più in futuro il caffè usato in tutti i mercati alimentari.
