MILANO – Nascono ogni giorno, nel 2012, due imprese cinesi a Milano ed una a Roma. Il dato è fornito dalla Camera di Commercio di Milano, che basa la ricerca sui dati del registro imprese ed Istat degli anni 2012, 2011 e 2002. Le imprese cinesi in Italia, in media più giovani (49%) e femminili (44%) delle altre imprese individuali italiane (26% e 26%), sono 41mila, cioè l’11% delle imprese straniere. Le imprese cinesi, specializzate nel commercio al dettaglio, sono cresciute del 232% dal 2002.
I residenti cinesi in Italia sono 210mila, quindi uno su cinque è imprenditore. Napoli è la città in cui in dieci anni la comunità imprenditoriale cinese è cresciuta di più (+692% contro una media nazionale del 232%), Milano quella con il maggior numero di imprenditori (circa 2.800 imprese, il 7% del totale nazionale).
A Milano i bar cinesi sono più dei ristoranti cinesi (17,5% e 9,6%) e il 15% delle imprese è un parrucchiere o un centro massaggi. Però a Milano la crescita decennale della comunità cinese è inferiore alla media nazionale.
A Milano l’imprenditoria cinese si concentra nella parte nord della città: intorno a Chinatown e nella zona 9, con nuove zone di espansione nelle zone 2 e 3, tra i quartieri di stazione Centrale e Città studi.
Tra le vie la più popolata è via Paolo Sarpi. Chiamata Paolo da molti degli immigrati di Wenzhou, città del Zhejiang, nella Cina sudorientale. Con oltre 100 imprese cinesi è il 4% del totale cittadino.
A Roma gli imprenditori cinesi sono abbastanza diffusi sul territorio. Anche se il 17,4% si concentra nella zona compresa tra stazione Termini, piazza Vittorio Emanuele e la Basilica di Santa Maria Maggiore.
Tra le maggiori concentrazioni per via spicca anche la Casilina. Che da sola concentra il 3% delle oltre 2.300 aziende cinesi presenti in città.
A Napoli oltre il 60% delle società ha sede in via Argine e nella zona di vico Duchesca.