IMA Group, il leader mondiale italiano delle macchine automatiche per il packaging, prevede di unirsi con la concorrente statunitense ProMach per far nascere un colosso dal valore di oltre 5 miliardi di euro di fatturato. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato sul portale Be Beez.
La possibile unione tra IMA Group e ProMach
BOLOGNA – Gli sherpa della merchant bank statunitense BDT & MSD Partners sono già al lavoro per dare vita entro due anni all’aggregazione tra il leader mondiale delle macchine automatiche per il packaging, cioé l’italiana IMA, e la concorrente americana ProMach.
L’idea è quella di far nascere un colosso da oltre 5 miliardi di euro di fatturato, da quotare a Wall Street entro il 2028, dopo che la banca d’affari americana, da un lato, ha completato all’inizio dell’anno l’acquisizione per 6,5 miliardi del 49,8% del gruppo che fa capo alla famiglia del patron Alberto Vacchi, operazione annunciata la scorsa estate e, dall’altro lato, ha rilevato lo scorso mese di maggio il 50% dell’azienda Usa, andando ad affiancarsi al private equity californiano Leonard Green & Partners.
Lo apprende BeBeez dopo le indiscrezioni di diverse fonti di stampa e la conferma dello stesso Vacchi a Repubblica, dove ha spiegato che “per quanto riguarda ProMach, anche prima del nostro incontro con BDT & MSD Partners, avevamo identificato questa realtà con cui allearci. Il fatto poi che BDT & MSD Partners abbia acquisito il 50% di ProMach porterà necessariamente a forti interazioni tra noi. La sfida è grande, si tratta di creare un gruppo da oltre 5 miliardi di ricavi, con elevate sinergie, e capace di affrontare le sfide del packaging al servizio dell’industria del nuovo millennio”.
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