MILANO – In realtà il percorso verso la sostenibilità, è stato intrapreso da illycaffè già negli anni Ottanta. Quando Ernesto Illy percorreva il Brasile alla ricerca dei “chicchi perfetti”. Insegnando ai coltivatori come ottenerli e spiegando che c’era un mercato disposto a pagarli adeguatamente. Con una concezione dell’impresa che mettesse la dimensione etica al centro delle attività.
Illycaffè: l’azienda etica
Dal 2013, l’Ethisphere institute (uno dei più importanti istituti di valutazione degli standards etici del business) inserisce illycaffè (unica azienda italiana) nell’elenco annuale delle aziende più etiche al mondo.
Per aver raggiunto i più alti livelli dal punto di vista della corporate governance, della responsabilità sociale aziendale e della sostenibilità.
«Le imprese sono istituzioni sociali – spiega Andrea Illy, presidente della multinazionale triestina del caffè -.
Le aziende devono prendersi cura di tutti i portatori di interessi
– i cosiddetti stakeholders, che non sono soltanto gli azionisti. Ma sono anche i consumatori, i clienti, i collaboratori; i fornitori, le comunità in generale.
Desideriamo offrire il migliore caffè a chi acquista i nostri prodotti. Quindi c’è bisogno che i nostri fornitori siano in grado di lavorare al meglio. Grazie a competenze adeguate e con uno standard di vita minimo che li metta in condizione di poter lavorare bene».
Ogni anno illycaffè pubblica il Sustainable value report
Ciò descrive in dettaglio le strategie e le pratiche attraverso cui mette in atto la sostenibilità ambientale, sociale ed economica.
Ad esempio,dal 1991 ha istituito, in Brasile, il Premio Ernesto Illy por la qualidade do cafè para espresso. Una ricompensa in denaro i coltivatori più meritevoli.
Da quando è stato istituito il premio, oltre 10mila produttori di caffè hanno preso parte alla competizione. Inoltre, sono stati erogati più di 2 milioni di dollari.
A partire dall’autunno 2016, il Premio si trasformerà in Premio internazionale Ernesto Illy
Ancora con l’obiettivo di ottenere il migliore caffè al mondo selezionato tra quelli provenienti dalle nove origini che compongono il blend Illy.
Un’altra importante iniziativa è la collaborazione, nata nel 1998, con Share Our Strength. L’organizzazione no-profit che combatte la fame nel mondo: l’azienda ha donato oltre 1,5 milioni di dollari.
L’accordo con l’Unido (Onu) siglato a Expo 2015
E ancora, nel corso dell’Expo di Milano 2015, Illy e Unido (l’Organizzazione delle Nazioni Unite per lo sviluppo industriale) hanno siglato un accordo.
Allo scopo di raggiungere gli obiettivi di sviluppo in modo sostenibile. Usando le migliori tecnologie per produrre e commerciare il caffè etiope in tutto il mondo.
Ai piccoli produttori etiopi e alle cooperative viene proposta, con l’introduzione della Illy responsible supply chain process certification, l’adozione delle migliori pratiche agronomiche per migliorare le competenze tecniche e la produzione.