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domenica 17 Novembre 2024
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illycaffè si mette in mostra alla Biennale di Venezia: ecco le nuove tazze dell’Art Collection

Cristina Scocchia, amministratore delegato dell'azienda:  “La nuova illy Art Collection, che riprende il tema della Biennale Arte 2024, è dedicata a chi è straniero o lontano e promuove, attraverso il linguaggio dell’arte contemporanea, le diverse forme di dialogo e di inclusione, che spaziano dal rispetto per le radici e la cultura di tutti i popoli all’importanza di vivere in equilibrio con la natura, valori che illycaffè appoggia lungo tutta la filiera, ponendo sempre la persona e l’ambiente al centro di ogni sua attività”

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VENEZIA – Arte e caffè hanno da sempre rappresentato nell’immaginario collettivo un binomio dal legame intrinseco che affonda le sue radici nella storia del Bel Paese. Non a caso, tra innumerevoli esempi, il commediografo Carlo Goldoni, veneziano, era un amante dichiarato della tazzina, la quale rappresentava, spesso, ruoli di rilievo nelle sue tragicommedie. Quale luogo migliore quindi per illycaffè di rinnovare il suo impegno nell’arte se non Venezia, città che ha accolto per prima il chicco in Italia alla fine del XVI secolo e sede della prestigiosa mostra d’arte Biennale?

Il 17 aprile il brand ha presentato la nuova illy Art Collection dedicata a Biennale Arte 2024, che porta lo stesso nome della manifestazione: Stranieri Ovunque – Foreigners Everywhere. La mostra si è tenuta nella suggestiva cornice delle Procuratie Vecchie, l’iconico palazzo nel cuore di Piazza San Marco a Venezia e, non a caso, luogo in cui nel 1720 viene aperto il primo vero bar d’Europa: il Caffè Florian.

illycaffè
Da sinistra: Emma Ursich, segretario senerale della Fondazione The Human Safety Net, Andrea Illy, presidente di illycaffè, Cristina Scocchia, amministratore delegato di illycaffè, Pietrangelo Buttafuoco, presidente della Biennale e Adriano Pedrosa, direttore artistico del Museo d’arte di San Paolo (immagine concessa)

illycaffè presenta la nuova illy Art Collection

Un sodalizio più che ventennale, quello con l’Esposizione Internazionale d’Arte, che si riconferma anche in occasione della 60° edizione arricchendosi di una illy Art Collection firmata da quattro artisti emergenti latino-americani scelti dal curatore di Biennale Arte 2024 Adriano Pedrosa fra quelli che espongono all’interno della mostra.

illycaffè
La tazzina del collettivo MAHKU

Le iconiche tazzine illy si sono trasformate ancora una volta in una tela bianca sulla quale la guatemalteca Paula Nicho, il peruviano Rember Yahuarcani López, il colombiano Aycoobo e il collettivo brasiliano Mahaku, hanno potuto esprimere la loro creatività, saldamente radicata nelle tradizioni e nella cultura della loro terra.

Cristina Scocchia, amministratore delegato di illycaffè:  “La nuova illy Art Collection, che riprende il tema della Biennale Arte 2024, è dedicata a chi è straniero o lontano e promuove, attraverso il linguaggio dell’arte contemporanea, le diverse forme di dialogo e di inclusione, che spaziano dal rispetto per le radici e la cultura di tutti i popoli all’importanza di vivere in equilibrio con la natura, valori che illycaffè appoggia lungo tutta la filiera, ponendo sempre la persona e l’ambiente al centro di ogni sua attività”.

La tazzina di Paula Nicho (immagine concessa)

Cristina Scocchia rivela: “Il connubio tra la Biennale Arte e illycaffè è nato nel 2003. Per noi questo è l’undicesimo appuntamento con la Biennale Arte Venezia. In queste 11 edizioni non abbiamo voluto essere il caffè della mostra o un semplice sponsor tecnico. Abbiamo cercato di esprimere il nostro amore per l’arte contemporanea ed esprimere l’identità e il dna della illycaffè tramite progetti creativi ogni volta nuovi”.

La tazzina dell’artista Rember Yahuarcani López

“Questa nuova tematica rappresenta diversità, inclusione, tolleranza e dialogo: sono valori di cui abbiamo particolarmente bisogno considerando il contesto geopolitico in cui viviamo. Come illycaffè vogliamo farci portavoce di questi valori grazie alle nostre tazzine che rappresentano un modo per veicolare dei messaggi più importanti”.

La tazzina di Aycoobo

“Dal 1992 abbiamo chiesto a 130 artisti di fama internazionale di usare le tazzine come fossero tele bianche ed essere liberi di esprimere la propria creatività. Quest’anno siamo particolarmente fieri di essere ambasciatori di questo messaggio: non c’è nulla di più importante in questo momento di ricordare la necessità del dialogo e dell’inclusione”.

La giornata dedicata all’arte e al caffè si è conclusa con il concerto del pianista Alessandro Martire nella suggestiva cornice dei Giardini Reali di Venezia.

Alessandro Martire
Alessandro Martire

La illy Art Collection sarà disponibile nell’e-shop illy, negli store (illy Caffè e illy Shop), nei canali della grande distribuzione al dettaglio e nei canali di e-commerce indiretti.

  • Kit da 4 tazzine da espresso al prezzo consigliato di € 94,00
  • Kit da 4 tazzine da cappuccino al prezzo consigliato di € 114,00
  • Kit da 2 tazzine da espresso al prezzo consigliato di € 51,00
  • Kit da 2 tazzine da cappuccino al prezzo consigliato di € 61,00

Gli artisti:

Paula Nicho è probabilmente la più importante artista Maya guatemalteca vivente. Ha iniziato a lavorare come tessitrice e oggi dipinge la fantasia degli abiti, che riproducono la natura in modo artistico, unico e speciale. Li considera la “mia seconda pelle”, che è anche il titolo dell’opera riprodotta nella tazzina, e rappresentano quella parte della sua storia in cui ha subito discriminazioni per aver indossato gli abiti tradizionali. Attraverso la raffigurazione di varie scene di vita, in cui ha catturato la forza delle donne che indossano i costumi caratteristici delle varie regioni del Guatemala, l’artista testimonia l’importanza degli abiti per il ripristino dell’autodeterminazione indigena.

Rember Yahuarcani López è un artista visivo, scrittore e attivista che appartiene al Clan Áimenɨ della Nazione Uitoto dell’Amazzonia settentrionale in Perù. Ogni dipinto è la voce vivente degli antenati e degli dèi, che si riflettono negli animali e nella natura, poiché a quei tempi non c’erano separazioni fra uomo e natura. Nella tazzina “gli esseri invisibili” l’artista riproduce creature nate migliaia di anni fa nei territori dell’Amazzonia. Nel corso dei secoli sono stati gli dèi indigeni a insegnare ai loro abitanti nuovi modi di relazionarsi con l’ambiente ed è attraverso miti e storie che continuano a trasmettere importanti conoscenze sulla medicina, l’edilizia, la piantumazione e la cura dell’ambiente.

Aycoobo (Wilson Rodríguez) è un artista colombiano che ha appreso l’arte dal padre, pittore ed esperto di piante. In molte delle sue opere affronta la relazione tra uomo e natura. Per lui l’arte è un modo per affinare le sue antiche radici e la sua vita come individuo nel mondo contemporaneo.

La tazzina, che ricalca l’opera “il sogno dello sciamano”, rappresenta il modo in cui lo sciamano percepisce e sente la natura dal suo essere, connettendosi spiritualmente con le piante e gli animali, che sono i guardiani celesti del territorio, imparando da loro l’antica saggezza che vede ognuno svolgere un ruolo, una funzione condivisa e accettata perché ognuno porta la sua medicina per guarire l’umanità.

Mahku, il Movimento brasiliano degli Artisti dell’etnia Huni Kuin, usano l’arte per dare forma a storie raccontate nei canti huni meka, che considerano messaggi degli spiriti trasmessi al popolo Huni Kuin. Le loro opere raffigurano miti sulle origini del mondo e sulle relazioni tra esseri umani, animali, piante e spiriti. La tazzina narra il mito di kapewë pukeni (il ponte-alligatore): alcuni uomini dovevano passare dal continente asiatico a quello americano attraverso lo stretto di Bering. Un alligatore si offrì di portarli sulla schiena in cambio di cibo.

Lungo il tragitto gli animali disponibili diventavano sempre più scarsi e gli uomini cacciarono un piccolo alligatore, tradendo la fiducia del grande alligatore, che si inabissò nel mare. Da qui ebbe origine la separazione tra popoli e luoghi diversi.

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