lunedì 23 Dicembre 2024
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Il tè del Piemonte raggiunge le attenzioni della Corea con l’infuso di Val d’Ossola

Alessandro Zacchera, 37 anni, responsabile della piantagione: "Il raccolto dell’anno scorso lo abbiamo venduto quasi completamente in Italia, però ha riscosso tanto interesse in Svizzera, in Germania, in Olanda e persino in Corea, dove abbiamo inviato dei campioni in degustazione. A pieno regime potremo produrre cinque-seicento chili di tè. La nostra fortuna è il microclima incredibile della valle. Le temperature autunnali sono miti e la differenza di esposizione tra due versanti, a nord e a sud, genera una ventilazione costante, perfetta per il tè. L’acqua scende pura dalle montagne e non è mai mancata un giorno e la terra è sufficientemente acida"

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Nel corso del 2022, 25.000 cespugli densi di foglioline verde scuro, coltivati dall’azienda Compagnia del Lago Maggiore, hanno dato i primi cento chili dell’infusione, prodotta in collaborazione con i tea makers di La Via del Tè Firenze. Il raccolto dell’anno scorso è stato venduto quasi completamente in Italia ma ha riscosso interesse anche in Svizzera, in Germania, in Olanda e persino in Corea. Il consumo di tè in Italia è sempre più popolare: secondo AstraRicerche il mercato legato agli infusi in Italia si aggira intorno ad una cifra di 200 milioni di euro (ne abbiamo parlato qui). Leggiamo di seguito la prima parte della notizia pubblicata sul portale Elle.

Il tè coltivato in Piemonte

VAL D’OSSOLA (Verbano-Cusio-Ossola) – Un tè coltivato in Italia che riesce a far parlare di sé persino in Estremo Oriente fa doppiamente notizia. Aggiungiamoci che il progetto innovativo nasce dalla dedizione di un cervello in fuga rientrato in patria e che l’iniziativa è stata di recente premiata con la Bandiera Verde della Confederazione italiana agricoltori, destinata alle imprese che valorizzano il territorio nel rispetto dell’ambiente.

Ci sono ingredienti a sufficienza per una storia unica. Seguiteci, dunque, nell’anfiteatro naturale in cui va in scena questa piccola rivoluzione green.

Siamo nel Verbano, più precisamente a Premosello Chiovenda, in Val d’Ossola, dove i tre ettari di tè della più estesa piantagione dell’Europa continentale sono incorniciati dalle vette del parco nazionale della Val Grande, l’area di natura selvaggia più ampia d’Italia. Qui, nel 2022, 25.000 cespugli densi di foglioline verde scuro, coltivati in file parallele dall’azienda Compagnia del Lago Maggiore, hanno dato i primi cento chili della preziosa infusione, prodotta in collaborazione con i tea makers di La Via del Tè Firenze.

Il successo della piantagione

“Il raccolto dell’anno scorso lo abbiamo venduto quasi completamente in Italia, però ha riscosso tanto interesse in Svizzera, in Germania, in Olanda e persino in Corea, dove abbiamo inviato dei campioni in degustazione. A pieno regime potremo produrre cinque-seicento chili di tè”, prevede Alessandro Zacchera, 37 anni, responsabile della piantagione.

“La nostra fortuna è il microclima incredibile della valle. Le temperature autunnali sono miti e la differenza di esposizione tra due versanti, a nord e a sud, genera una ventilazione costante, perfetta per il tè. L’acqua scende pura dalle montagne e non è mai mancata un giorno e la terra è sufficientemente acida”.

Quest’ultimo non è un dettaglio da poco, perché la pianta del tè è una camelia, Camellia sinensis, e la famiglia di Alessandro, che ha fondato l’azienda florovivaistica Compagnia del Lago Maggiore nel 1995 puntando tutto su camelie, rododendri e azalee, detiene un incredibile patrimonio di conoscenze su tali piante da terreni acidi. Il tè, tuttavia, si coltiva solitamente nelle regioni caldo-umide, con temperature miti e piogge regolari.

Per leggere la notizia completa basta cliccare qui.

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