MILANO – Segnali contrastanti attraversano il mercato del caffè. New York ha subito, la settimana scorsa, ulteriori ribassi. Giovedì 5 giugno il contratto per scadenza luglio ha chiuso a 169,15 cents.
Per la prima volta, dal 21 febbraio scorso, la prima posizione è scesa sotto la barriera dei 170 centesimi. La discesa in area 160 centesimi è stata comunque di breve durata. Venerdì 6 giugno, i prezzi hanno segnato infatti un parziale recupero e il contratto principale ha concluso la settimana a 172,10 cents: 5,40 cents in meno rispetto al venerdì precedente.
I prezzi scendono, ma lo scenario è tutt’altro che rassicurante e tra gli operatori il nervosismo rimane alto. Dubbi e interrogativi, a fronte delle notizie contraddittorie che arrivano ogni giorno dal Brasile, inducono infatti alla prudenza.
A spingere i prezzi ai minimi recenti hanno contribuito, la settimana scorsa, le dichiarazioni del ministro brasiliano dell’agricoltura Neri Geller e un report di Mercon Group, secondo il quale il Brasile produrrà, quest’anno, 50,5 milioni di sacchi. I mercati hanno interpretato in modo sostanzialmente positivo anche le cifre di Exportadora Guaxupé. L’importante esportatore del Minas Gerais, pur riducendo ulteriormente (1,5 milioni di sacchi in meno) la propria previsione per il 2014/15, ipotizza comunque una produzione di 52 milioni di sacchi, ben al di sopra della media delle stime delle ultime settimane.
Ma a smentire il moderato ottimismo dei giorni precedenti è giunta, nella seconda metà della settimana, una nota del Comitato nazionale del caffè (Cnc), che ha ribadito la validità delle cifre contenute nell’indagine svolta, oltre due mesi, fa da Fundação Procafé: il raccolto 2014/15 non supererà il range di stima indicato nell’indagine. Sarà compreso, cioè, tra i 40,1 e i 43,3 milioni di sacchi.
Produzione e scorte – afferma il Cnc – dovrebbero comunque bastare per far fronte alle esigenze del mercato nazionale e dell’export.
I primi riscontri dalle aree di produzione, dove la raccolta è in pieno corso, confermerebbero le basse rese quantitative, sostiene ancora il Consiglio, che è in costante contatto con i propri associati nelle principali aree caffearie nel paese. Le precipitazioni recenti sono arrivate troppo tardi per poter incidere su questo raccolto – aggiunge Cnc – e potranno al massimo favorire il recupero degli arbusti in vista del prossimo. Un eventuale ritorno della pioggia rischierebbe inoltre di complicare le operazioni di raccolta e prima lavorazione del caffè, attualmente in pieno corso.
Secondo una stima di Jaime Leme Neto di Terra Forte Cafés, i produttori brasiliani avrebbero già raccolto tra il 20% e il 25% della produzione di quest’anno. Terra Forte Cafés stima il raccolto 2014/15 in 47,4 milioni di sacchi; gli stock di riporto al 1° luglio saranno di 8 milioni di sacchi. “Il caffè disponibile sarà sufficiente per far fronte alle esigenze dell’export (32 milioni di sacchi) e del mercato interno (20 milioni di sacchi), ma bisognerà attingere a piene mani alle scorte” ha aggiunto il trader brasiliano.
Per completare il nostro giro d’orizzonte citiamo ancora le cifre di Neumann Kaffee. Il trader tedesco valuta in 5,4 milioni di sacchi le perdite dovute alla siccità e stima il raccolto 2014/15 in 47,7 milioni di sacchi. Già a marzo, un report di una società del gruppo Neumann aveva previsto un raccolto inferiore ai 50 milioni di sacchi.
Il balletto delle cifre sul raccolto brasiliano è normale in questa stagione. Il tourbillon di numeri e previsioni è reso quest’anno ancora più caotico dai danni arrecati dalla siccità, tutt’ora di difficile quantificazione. Vista l’elevata incidenza di chicchi danneggiati o di piccole dimensioni non avremo un’idea precisa sulle rese per ettaro e sull’entità finale del raccolto che a operazioni ultimate. Il prossimo autunno, dunque. Ferma restando la tradizionale dissonanza tra le cifre ufficiali (Conab) e quelle del settore privato, che fa sì che non ci sia mai una parola definitiva.
Come osserva filosoficamente nel suo ultimo report settimanale Coex Coffee: “Sia l’imminente coppa del mondo di calcio, sia il prossimo raccolto brasiliano sono oggetto, al momento, di numerose ipotesi, valutazioni e scommesse. Con un’unica differenza. Mentre, tra poco più di un mese, sapremo chi avrà vinto i mondiali, non sapremo mai quanto caffè sia stato veramente prodotto quest’anno in Brasile.”