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Il punto: arabica in calo nel primo trimestre

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MILANO – Arabica in forte ripresa, dopo la caduta del giorno precedente. Il contratto per scadenza maggio ha chiuso a 182,45 centesimi per libbra, ben al di sopra del minimo degli ultimi 17 mesi (174,45 centesimi per libbra) registrato giovedì 22 marzo. Ad alimentare il forte recupero, le operazioni di ricopertura in vista della pausa pasquale e gli aggiustamenti di fine mese.

Arabica: la situazione in Brasile

Ma anche i timori per la situazione meteo in Brasile e la forte esposizione net-short di fondi di investimento e Hedge Fund, che hanno fatto crescere di quasi il 20% la volatilità nel corso della settimana trascorsa. Ha inciso inoltre l’annuncio da parte del governo brasiliano di maggiori stanziamenti per finanziare il magazzinaggio del prossimo raccolto nell’intento di rallentarne la commercializzazione e frenare la caduta dei prezzi. Ciò non ha impedito comunque alla seconda posizione di chiudere il primo trimestre in calo del 19,6%: si tratta della seconda peggior performance tra le commodity componenti il paniere dell’indice Thomson Reuters-Jefferies Crb index.

Altri dati oltre l’Arabica

Peggio del caffè ha fatto soltanto il gas naturale che ha registrato, nei primi 3 mesi 2012, un calo del 28.9%. L’indice chiude in positivo per il secondo trimestre consecutivo, con un +1,04 %, spinto al rialzo da benzina (+26%), semi di soia (+17%) e alcuni dei metalli. Considerato come un benchmark globale dei prezzi delle materie prime, l’indice Crb è composta da 19 commodity quotate in 5 mercati a termine e suddivise in 4 gruppi, con un peso preponderante dei comparti energia e agricoltura. Opposto l’andamento di Londra, che ha guadagnato il 14% dall’inizio dell’anno, risalendo in area 2.000 dollari per tonnellata.

Vietnam

Secondo Armajaro Trading Group, la produzione di robusta sarà grosso modo pari alla domanda nell’annata caffearia 2011/12. “Se guardiamo al flusso senza flessioni degli imbarchi dal Vietnam e al forte calo nelle scorte certificate Liffe entrambi sono testimoni di una sorprendente tenuta dei robusta” ha dichiarato la scorsa settimana, in un’intervista, il responsabile per il business caffè del gruppo londinese Ana Vohringer.

Le stime preliminari dell’Ufficio generale di statistica di Hanoi indicano che il Vietnam ha esportato in marzo 200.000 tonnellate di caffè, ossia il 24% in più rispetto allo stesso mese di un anno fa. La stima sull’export di febbraio è stata rivista al rialzo di oltre 20.000 tonnellate e portata a 202.000 tonnellate per un totale, nel primo trimestre 2012, di 514.000 tonnellate (8,57 milioni di sacchi). Gli stock certificati del Liffe erano pari, il 19 marzo, a 192.320 tonnellate, più dimezzati rispetto al livello record di 417.420 tonnellate registrato l’11 luglio.

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