MILANO – Il principio attivo del te verde è l’epigallocatechina gallato. L’epigallocatechina gallato è presente essenzialmente nel tè verde. Gli storici fanno risalire il consumo del tè verde in Cina circa 3.000 anni fa, quando era già molto utilizzato dalla popolazione grazie ai suoi notevoli benefici sulla salute, tanto da assurgere a bevanda nazionale.
I cinesi ne consumavano in quantità industriali sia per il gusto che per i suoi effetti curativi contro il mal di testa, per eliminare le tossine, ma in particolare scoprirono che aiutava a preservare la giovinezza. In Europa si é diffuso un altro tipo di tè, quello nero, importato dagli inglesi dalle loro colonie in India.
Esiste una grande differenza tra questi due tipi di tè, sia nella selezione dei boccioli (più giovani quelli utilizzati per il tè verde) che nella metodologia di produzione. Il tè verde, a differenza di quello nero non subisce fermentazione (pratica che fa perdere tutte le so stante fondamentali per la salute).
I principi attivi più importanti del tè verde (che non si trovano in quello nero) sono le catechine e i polifenoli, ed in particolare l’epigallocatechina gallato.
E’ proprio tale molecola che è stata al centro di studi scientifici realizzati in tutto il mondo, i quali hanno confermato l’efficacia del tè verde per la salute e come elisir di lunga vita.
Vediamo nel particolare questi studi.
La rivista American Clinical ha pubblicato uno studio che dimostra la relazione tra consumo di tè verde e la perdita di peso, dovuto ad un effetto drenante e accelerante del metabolismo, che stimola il corpo a consumare più calorie.
Nell’Università della Riserva di Cleveland, hanno constatato la capacità protettiva del tè verde contro l’artrite reumatoide, dopo aver condotto uno studio su soggetti che ne consumavano almeno quattro tazze al giorno. Inoltre su pazienti già affetti da artrite reumatoide, è stata riscontrata una diminuzione dei sintomi.
Nell’Università di Tohoku in Giappone hanno confermato che al maggior consumo di tale bevanda corrisponde una minore incidenza della perdita delle facoltà cognitive. Infatti il tè verde proteggerebbe le cellule cerebrali dai danni di malattie neurodegenerative come il Parkinson e l’Alzheimer. Tali efficacia è testimoniata dalle percentuali particolarmente basse, di gente affetta d’artrite nel popolo giapponese (i più grandi consumatori di questa bevanda).
In Olanda hanno riscontrato in alcuni studi che le donne alle quali venivano somministrate cinque tazze di tè verde, correvano meno rischi d’incorrere nell’aterosclerosi. Una delle più recenti scoperte riguarda la capacità dell’epigalocatechinagalato di bloccare l’azione del virus dell’aids (studio eseguito dall’Istituto Aichi in Giappone).
Tale efficacia sembra anche rivolta al virus dell’influenza, dimostrando quindi che il tè verde rinforza il nostro sistema immunitario. Per quanto riguarda il sistema cardiocircolatorio è stato dimostrato che un consumo di tè verde ha un effetto inibitorio sull’ossidazione delle Ldl.
Può inoltre ridurre il colesterolo, dimostrando un effetto protettivo contro l’aterosclerosi e le malattie coronariche in genere. In uno studio di ricercatori olandesi è stata riscontrata una minore incidenza d’ictus e aterosclerosi aortica importante. Altri effetti positivi del tè verde: riduzione dei livelli di glucosio nel sangue (glicemia) e meno rischi di trombosi.
I polifenoli e le catechine del tè hanno dimostrato una grande efficacia preventiva nei confronti di molti tipi di tumori. In uno studio condotto in Cina, il consumo di questa bevanda è stata associata ad una bassa percentuale di tumore all’esofago.
Studi fatti in Turchia, Giappone e Svezia, hanno dimostrato l’effetto protettivo contro il tumore allo stomaco, ed un minor rischio di metastasi tumorali o di ricadute. Inoltre risulta efficace anche nella prevenzione contro i tumori alla pelle, ai polmoni, al fegato, al l’intestino, al pancreas, al colon, alla vescica, alla prostata e al glande.
Il tè verde, grazie alla presenza dell’epigallocatechina gallato, ha una capacità antiossidante pari a circa 1.500 orac per una tazza.
Fonte: pagine verdi