Quando si pensa la profumo dicaffè che si diffonde al mattino per tutta casa, l’immagine è senza dubbio quella della caffettiera sul fornello che borbotta la sveglia. E la moka è il vero simbolo di quella che per noi italiani è una tradizione irrinunciabile: bere una tazzina di caffè.
Sono in molti a non voler cedere alle macchine di espresso o tantomeno ai lunghi caffè americani solubili, simili ad “acqua sporca”. Preparare il caffè con la moka è un gesto di ospitalità, quasi una coccola all’ospite che entra in casa.
Sarà per questo che ancora oggi quando siamo in ristoranti che servono caffè preparato con la moka sbarriamo gli occhi e spesso aggiungiamo “a me al vetro, per favore”.
Il caffè nero è simbolo di Napoli, ma più in generale d’Italia: quando si parte per l’estero si ha già la consapevolezza di non poter usufruire di quella pausa tanto cara quanto energetica a cui siamo abituati, anche perché sarebbe più dispendiosa rispetto a quella in Italia, e quindi meno piacevole.
Il caffè è uno di quegli elementi della nostra identità nazionale, come la pizza, la cui bontà è riconosciuta in tutto il mondo. Come poter scordare Carmencita e Caballero della Lavazza, azienda storica del settore, che ha fatto del caffè con la moka e dei valori a esso collegati il leitmotiv dei suoi famosi spot pubblicitari.
Inoltre un caffè preparato con la moka fa bene anche alla salute (ovviamente non bisogna eccedere). La caffettiera infatti garantisce che tutte le proprietà organolettiche del caffè rimangano inalterate.
La caffeina, come sostanza stimolante, accelera il metabolismo, motivo per cui il caffè farebbe dimagrire.
E il caffè contiene anche una buona quantità di acido clorogenico che neutralizza i radicali liberi, riduce l’assorbimento degli zuccheri e brucia i grassi.
E la moka deve essere quella usata, annerita ai bordi, unica caratteristica garante di bontà oltre alla qualità del caffè.