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domenica 17 Novembre 2024
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Il pastry chef Alessandro Spegis crea il gianduiotto scartato e tagliato al coltello

Spegis a Il Corriere della Sera: "Credo molto nell’IGP, è una garanzia di qualità. E nella concorrenza, che è uno stimolo a migliorare. Nei miei gianduiotti non uso latte, quindi rientro nel disciplinare, ma quel pizzico di sale è un’aggiunta personale a cui tengo molto. Io rimango in una dimensione artigianale, produco giusto un paio di chili al giorno di gianduiotti e voglio continuare a farli così"

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Alessandro Spegis, pastry chef chocolatier, ha aperto insieme a sua moglie Francesca una cioccolateria in via Monferrato. L’idea innovativa di Spegis è quella di scartarei gianduiotti  rigorosamente creati con cacao Criollo peruviano, colati con il sac à poche e tagliati al coltello. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Rosalba Graglia per Il Corriere della Sera.

Il gianduiotto scartato di Alessandro Spegis

TORINO – È stato il primo cioccolatino incartato – carta rigorosamente dorata – della storia, protagonista della scena del cioccolato torinese ufficialmente dal carnevale del 1865. Si poteva voler cambiare un mito? Ci ha pensato Alessandro Spegis che con la moglie Francesca ha appena aperto una cioccolateria in via Monferrato, sempre di più via del food. Inaugurazione ufficiale il 24 ottobre, dalle 17 alle 20, nella bottega che per anni ha ospitato una panetteria e che ora è una piccola boutique del cioccolato. La prima bottega di Spegis, che per 14 anni ha lavorato nella fabbrica del cioccolato di Guido Gobino (e la moglie nel negozio di via Lagrange).

Una vita per il cioccolato

E dire che non voleva fare il cioccolatiere. Lui racconta che è stato suo padre, quando aveva 15 anni e studiava da perito meccanico (giusto per non seguire le orme del fratello che voleva diventare chef, e per coltivare gli studi di fisica che gli piacevano) a trovargli un lavoretto estivo in pasticceria, esattamente da Bonfante a Chivasso.

E così è nata la sua passione e ha cominciato a girare il mondo della pasticceria e del cioccolato, facendo la sua brava gavetta da maestri importanti, come Fabrizio Galla a San Sebastiano da Po. Poi con il suo diploma da perito in tasca se ne va a Washington dal fratello chef. Rientrano in Europa, e girano in locali famosi. Alessandro va da Paco Torreblanca, gran pasticcere di Spagna, a Milano da Carlo Cracco, al Piccolo Lago di Marco Sacco sul lago di Mergozzo. Poi è folgorato sulla via del cioccolato, e da Gobino impara tutti i segreti dell’arte. Fino alla decisione di aprire la sua bottega.

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