MILANO – Continua la rubrica ideata dal MUMAC – museo della macchina del caffè espresso del Gruppo Cimbali – che vuole esplorare e condividere l’evoluzione dell’espresso attraverso le innovazioni tecnologiche e del made in Italy, anche fuori dai confini nazionali. Ancora da Milano, il nuovo capitolo è dedicato a Giuseppe Cimbali e alla fondazione di un’azienda che contribuirà a cambiare il volto della macchina per espresso.
Cimbali: l’espresso nel tempo
Nel 1912, un milanese, Giuseppe Cimbali, fonda, nel centro della città, una piccola bottega dove si propone come “ramiere idraulico e riparazioni in genere”. Da allora ad oggi un’eredità che si tramanda con continuità familiare da 110 anni per un’impresa del settore diventata leader nel mondo.
Dall’inizio, attraverso il tempo (la solidità e l’eredità)
Il milanese Giuseppe Cimbali fonda la propria prima bottega-officina in cui si propone come “ramiere idraulico e riparazioni in genere”, realizzando, fra l’altro, le caldaie necessarie alla fiorente industria delle macchine per caffè. Solo negli anni Trenta inizia la propria produzione di macchine, ma i documenti storici ci rivelano una storia affascinante e persistente nel tempo: possiamo infatti affermare che il signor Giuseppe fin dagli albori del settore sia stato attivo nella produzione delle macchine. Una foto di famiglia del 1905 ci rivela infatti una storia inedita.
La storia di un giovane uomo, già dallo sguardo determinato, che mette a disposizione la sua manualità, affinandola e facendola diventare artigianalità, nella costruzione di quelle macchine della Pavoni che verranno esposte nello stand Bezzera nel 1906 e da cui inizierà l’epopea dell’espresso. Giuseppe Cimbali, quindi, fin dall’inizio è attivo nel settore, ma quando si mette in proprio decide di non fare concorrenza diretta a chi gli aveva insegnato il mestiere, ma anzi si ricava una propria area di mercato, attendendo quasi un ventennio prima di cimentarsi nell’arte dell’espresso.
Ad oggi, insieme a La Bezzera, il marchio La Cimbali è l’unico ancora di proprietà della famiglia del fondatore, essendo in azienda attualmente compresenti la terza e quarta generazione della famiglia.
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