NAPOLI – Questo ultimo Dpcm, con le misure restrittive molto simili al primo lockdown (sebbene un po’ meno severo), non ha risparmiato neppure le attività storiche ormai in ginocchio. Le spese sono insostenibili con il limite orario delle 18 e gli incassi troppo bassi: così, persino il simbolico Gran Caffè Gambrinus di Napoli abbassa le serrande perché arrivati al capolinea. La speranza e il desiderio sono quelli di poter riaprire in un momento in cui sarà di nuovo sostenibile economicamente. Leggiamo la triste notizia dal sito salernonotizie.it.
Gambrinus chiude per riaprire in tempi migliori
Le sedie portate dentro in fretta, il rumore delle saracinesche che rompe il silenzio di una Napoli quasi deserta. Chiude alle 18 in punto lo storico Caffè Gambrinus di Napoli, domani non aprirà: “Sono allo stremo delle mie possibilità” ha detto Antonio Sergio, tra i proprietari del locale in piazza Trieste e Trento frequentato anche dai capi di Stato.
Una decisione forzata
“Abbiamo deciso di chiudere indipendentemente da misure nazionali e regionali – ha spiegato con Massimiliano Rosati, altro titolare del Gambrinus – per riaprire in tempi migliori”. In cassa integrazione, per la prima volta nella storia del Caffè, 15 dipendenti, ma ce ne sono altri 30 da pagare: “Non ce la facciamo ad andare avanti” ha spiegato Sergio.
