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Il futuro del caffè è la stenophylla, ma anche i robusta specialty

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MILANO – C’è qualcosa di nuovo, anzi di antico, nel mondo del caffè. Una specie di Coffea di cui si erano perse le tracce è tornata da poco nei radar. E è oggetto di interessi crescenti di natura scientifica, ma anche economica. Stiamo parlando della Coffea stenophylla, la rara specie dell’Africa occidentale riscoperta e rivalutata di recente, anche per le sue peculiari qualità organolettiche.

Ma innanzitutto per la sua resistenza agli stress climatici. Una specie, quella della C. stenophylla, che fu un tempo discretamente diffusa e coltivata in Africa occidentale.

Ma venne soppiantata, in seguito, da altre varietà commerciali e finì nel dimenticatoio.

Tanto che qualcuno ne aveva addirittura paventato l’estinzione.

Nel 2018, una spedizione scientifica guidata dal dottor Aaron Davis, responsabile delle ricerche sul caffè del Rbg Kew, e dal professor Jeremy Haggar, dell’Università di Greenwich, è partita alla volta della Sierra Leone, terra di origine della stenophylla, nella speranza di trovare ancora qualche esemplare di questa specie, che prima di allora era stata avvistata per l’ultima volta, in natura, nel 1954.

Grazie anche all’aiuto delle autorità locali, è stato possibile rinvenire una singola pianta di stenophylla nella riserva forestale delle colline di Kambui. E, più a est, un’intera popolazione di questa specie.

Una scoperta eccezionale sul piano botanico, ma non solo. La stenophylla potrebbe infatti dischiudere orizzonti nuovi.

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