lunedì 23 Dicembre 2024
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ProfilePrint: il digital fingerprinting per il caffè approda in Italia

La tecnologia si basa su un’analisi spettroscopica, elaborata da un algoritmo di intelligenza artificiale, che aiuterà la costruzione di supply chains più intelligenti e resilienti

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MILANO – Dopo anni di ricerca e sviluppo, validati da positivi progetti pilota, con alcune delle più grandi aziende nel campo del caffè e ingredienti alimentari, la start-up tecnologica con sede a Singapore, ProfilePrint, è arrivata in Italia. Ad occuparsene è Ermanno Perotti, che guida l’innovazione e lo sviluppo di ProfilePrint per l’azienda Sucafina. Sulle sue pagine internazionali, Comunicaffè aveva già dato risalto a questa nuova tecnologia, che si pone come una soluzione per prevedere rapidamente e in maniera non distruttiva la qualità del caffè e il suo profilo sensoriale.

La tecnologia di ProfilePrint

La tecnologia si basa su un’analisi spettroscopica, elaborata da un complesso algoritmo di intelligenza artificiale, che aiuterà la costruzione di supply chains più intelligenti e resilienti.

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Il team dietro ProfilePrint (foto concessa da Sucafina)

Alcune aziende e torrefazioni in Italia stanno già esplorando questo nuovo approccio di controllo qualità. La tecnologia infatti si sta mostrando di grande beneficio trasformativo a tutta la filiera produttiva, dai controlli qualità durante e subito dopo il processo del caffe nei paesi produttori, fino ai laboratori di analisi delle aziende torrefattrici.

ProfilePrint, sostenuto da alcune delle più grandi aziende nel settore caffè, quali Sucafina, Ofi e Louis Dreyfus Company, ha sviluppato le seguenti tre applicazioni:

Controllo Qualità

Questo modulo permette di eseguire un grande numero di funzioni: dalla classificazione delle origini, a giornalieri controlli qualità che tradizionalmente aziende del settore effettuano nei loro laboratori. Questo aumenta l’efficienza e fornisce un’istantanea oggettiva delle caratteristiche di un prodotto, limitando il possibile errore umano.

Previsione del profilo sensoriale

Un panel internazionale di Q-Graders hanno fornito dati sensoriali, basandosi sul protocollo di cupping Sca. Questi dati sono stati poi utilizzati per il training di un modello robusto di intelligenza artificiale, capace di prevedere il punteggio finale sulla scheda di assaggio, basandosi sull’analisi spettroscopica di un campione di caffe verde.

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La tecnologia di ProfilePrint (foto concessa da Sucafina)

Oltre a fornire il report del cupping nel’ Hub ProfilePrint, sia per i compratori che per i venditori, ProfilePrint gioca anche il ruolo di attore terzo, neutrale e credibile nelle competizioni e contest di caffe, offrendo un punteggio oggettivo.

Raccomandazioni sulle miscele

Basandosi sul profilo sensoriale più vicino al target di riferimento, questo modulo è in grado di suggerire ai torrefattori quale caffè utilizzare o sostituire e in quale percentuale all’interno di una miscela, riducendo in maniera importante il tempo e gli sforzi richiesti al personale addetto.

Il valore aggiunto di inserire questa tecnologia all’interno di processi produttive e di controllo qualità è evidente. Inoltre l’enorme flessibilità nella creazione di modelli customizzabili che più rispondono alle esigenze e bisogni interni aziendali, permette a chiunque di effettuare analisi senza bisogno di un background tecnico o da laboratorio.

Dal punto di vista dell’approvvigionamento, ProfilePrint permette alle aziende di accertarsi di un campione attraverso il suo digital fingerprint, senza bisogno di attendere un campione fisico, valore che avrebbe anche un grande impatto ambientale, riducendo transazioni fisiche internazionali continue.

L’impatto mondiale di ProfilePrint

Dal punto di vista produttivo, e della sua costanza, lo strumento semplifica il rilevamento di fluttuazioni nell’inconsistenza delle materie prime, prevenendo inutili sprechi produttivi ed economici, cosi come velocizza i processi di sviluppo di nuovi prodotti.

L’impatto sarà anche sulla filiera produttiva a livello mondiale, generando dei circoli virtuosi di condivisione di risultati e modelli, distribuendo cosi un expertise legato alla materia prima, senza il bisogno di analisi in persona o fisiche.

In ultima istanza, si porrebbe come uno standard di riferimento per buyer e seller anche in possibili risoluzioni di dispute, essendo un imparziale elemento terzo.

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