giovedì 26 Dicembre 2024
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Decaffeinato fa bene alla memoria: scoperta guidata da Pasinetti

Pasinetti è docente alla scuola Mount Sinai di New York

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MILANO – La notizia è importante perché apre nuove strade all’uso del caffè ed entra in un campo sin qui inesplorato, perché la novità è che il caffè decaffeinato può far bene alle funzioni della memoria. I ricercatori della Mount Sinai School of Medicine di New York hanno scoperto che il caffè decaffeinato può migliorare il metabolismo energetico del cervello associato al diabete di tipo 2 e fattore di rischio per la demenza e altre patologie neurodegenerative come il morbo di Alzheimer.

La ricerca è stata pubblicata sulla rivista Nutritional Neuroscience. Un gruppo di ricerca guidato da Giulio Maria Pasinetti, docente di Neurologia e Psichiatria al Mount Sinai, ha esplorato se l’aggiunta al regime dietetico di una soluzione standardizzata di caffè decaffeinato prima dell’insorgenza del diabete potesse migliorare la resistenza all’insulina nei topi con diabete di tipo 2.

I ricercatori hanno somministrato il caffè per cinque mesi ai ratti e valutato la risposta genetica nel cervello degli animali.

Hanno così scoperto che il cervello diventava in grado di metabolizzare il glucosio in modo più efficace e utilizzarlo per produrre energia cellulare.

L’utilizzo del glucosio, infatti, si riduce nelle persone con diabete di tipo 2, causando spesso problemi neurocognitivi.

«Il metabolismo energetico alterato nel cervello è noto per essere strettamente correlato con il declino cognitivo durante l’invecchiamento e nei soggetti ad alto rischio di sviluppare patologie neurodegenerative», ha detto Pasinetti.

«Il nostro è il primo studio che mostra i potenziali benefici del caffè decaffeinato sia per prevenire e curare il declino cognitivo causato dal diabete di tipo 2 e dall’invecchiamento sia per contrastare l’insorgere delle malattie neurodegenerative», ha aggiunto.

L’assunzione di caffè non è raccomandata, a causa del fatto che è associata a rischi per la salute cardiovascolare come il colesterolo nel sangue e la pressione sanguigna, entrambi i quali portano ad un aumentato rischio di malattie cardiache, ictus, e morte prematura.

Questi effetti negativi sono stati attribuiti principalmente però all’alto contenuto di caffeina

Queste nuove scoperte sono la prova che alcuni dei componenti nel caffè decaffeinato forniscono veri benefici per la salute. «Adesso – ha concluso Pasinetti – speriamo di esplorare il ruolo preventivo del caffè decaffeinato come integratore alimentare negli esseri umani».

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