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Il convegno Ica, il prof. Gensini: “La Medicina basata sulle evidenze e il caffè”

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MILANO – Ecco la sintesi dell’intervento del Professor Gian Franco Gensini (FOTO) Professore Ordinario di Medicina Interna Università degli Studi di Firenze al convegno organizzato dall’Ica su caffè e salute.

La medicina basata sulle evidenze (EBM) rappresenta un movimento nato 23 anni fa, nel 1992, a Oxford, e collegato con una storica pubblicazione sul Journal of the American Medical Association1.

Le basi di questo approccio clinico, che pone al centro della medicina le evidenze, o prove di efficacia, degli atti sanitari (uso di farmaci, interventi, modalità organizzative della sanità) sono riconducibili essenzialmente a tre aspetti:
• l’analisi dei risultati delle migliori ricerche cliniche,
• la competenza e l’esperienza del clinico e
• l’attenzione ai valori del paziente.

Di fronte ad un problema di salute il clinico sulla base delle sue competenze e conoscenze individua i problemi, per cui cerca la risposta (le evidenze) negli studi clinici che nel tempo hanno valutato quel settore.

Nel caso del consumo del caffè la questione si è posto nel tempo nei termini della valutazione degli effetti del consumo del caffè in persone in buona salute, clinicamente sane, alla ricerca di prove dell’esistenza di effetti, favorevoli o sfavorevoli, ulteriori rispetto alle ben note doti del caffè di rappresentare una bevanda gradevole e in grado di esercitare effetti favorevoli sull’attenzione e sulla concentrazione mentale per attività intellettuali e operative.

I dati sugli effetti del caffè sulla salute sono stati moltissimi e nel tempo hanno fornito informazioni spesso contraddittorie. In campo cardiovascolare in particolare l’assunzione di caffè era stata un tempo messa in relazione con un aumento del colesterolo LDL, elemento di rischio per l’aterosclerosi, e con un aumento della pressione arteriosa.

Ad un’analisi accurata della questione condotta in numerosi studi questi effetti non sono stati confermati, e l’analisi complessiva di studi del rapporto fra consumo di caffè e problemi cardiocerebrovascolari mediante metanalisi su decine di studi caso-controllo e di follow-up non hanno mostrato effetti negativi degni di nota2.

Negli anni recenti un amplissimo studio condotto in 229.119 uomini e 173.141 donne dai 50 ai 71 anni valutati complessivamente per 5.148.760 persone-anno nello studio dell’NIH – “National Institutes of Health–AARP Diet and Health Study” ha permesso3 di rilevare una riduzione della mortalità totale, di quella da patologie cardiocerebrovascolare, diabete, infezioni, traumi ed incidenti. Non è risultata ridotta la mortalità per malattie neoplastiche.

Esistono quindi buone evidenze che il consumo di caffè non implica rischi particolari per la salute, ed è associato con una riduzione assai significativa della mortalità.
Nel complesso quindi, in un mondo della medicina quale quello di oggi, in cui i nostri comportamenti sono basati sulle evidenze derivanti da studi di qualità, esistono convincenti elementi che indicano che il consumo di caffè non solo non implica problemi per la salute, ma si associa ad un aumento dell’attesa di vita.

1) Evidence-Based Medicine: A New Approach to Teaching the Practice of Medicine. Evidence-Based Medicine Working Group. JAMA 268;2420, 1992.
2) Coffee consumption and risk of coronary heart disease: A meta-analysis. Sofi F et al, Nutrition, Metabolism & Cardiovascular Diseases 17, 209, 2007.
3) Association of Coffee Drinking with Total and Cause-Specific Mortality Neal D et al, N Engl j Med 366;1892, 2012

CURRICULUM VITAE

Il Prof. Gian Franco Gensini, nato a Firenze l’11 maggio 1945 è un Docente e ricercatore in Medicina Interna e Cardiologia.
Incarichi istituzionali:
• Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia Università di Firenze (2002-2013)
• Presidente della Fondazione FiorGen genomica e postgenomica dal 2012
• Presidente della Fondazione Gabriele Monasterio Pisa (2008 – 2012)
• Membro del Consiglio Nazionale delle Ricerca Sanitaria del Ministero della Salute (2005-2015)
• Vice Presidente Prima Commissione Consiglio Sanitario Nazionale (2014-2015)
• Membro del Comitato Scientifico del Consiglio Superiore di Sanità (2008 – 2012)
• Coordinatore del Gruppo di lavoro per la diffusione linee guida italiane sull’ictus (SPREAD)fondata nel 1997
• Presidente della Società Italiana di Telemedicina e Sanità Elettronica dal 2008
• Presidente dell’Associazione Italiana dello Scompenso Cardiaco (ITAHFA, ITAlian Heart Failure Association) dal 2014
• Presidente del Comitato Scientifico del Forum del Risk Management (Arezzo) dal 2014
• Direttore Scientifico della Fondazione Don Gnocchi-Firenze dal 2000 al 2015
• Fondatore e Presidente del Gruppo Italiano per il Rinascimento della Evidence Based Medicine dal 2015
Editorial Boards
• EVIDENCE BASED MEDICINE – GIA’DIRETTORE DELLA EDIZIONE ITALIANA
• COCHRANE- HEART. MEMBRO ATTIVO
• INTERNAL AND EMERGENCY MEDICINE – IN EDITOR-IN-CHIEF 2006-2010
• THROMBOSIS RESEARCH – GIà EDITORE
H-factor: 44; Numero di pubblicazioni> 800

Recenti accordi con l’Ospedale Virtuale della University of California – Davis, Centro per la Salute e la Tecnologia e Centro per la Cura virtuale, per la telemedicina e Simulazione in Medicina.

E’ stato nella sua attività assistenziale Direttore del DAI Cardiologico e dei Vasi PER 12 ANNI e successivamente
del DAI Cardiotoracovascolare dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Careggi di Firenze.

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