MILANO – La novità più hot nel grocery americano è il caffè freddo. Ossimori a parte, i banchi refrigerati dei supermercati di oltreoceano presentano un assortimento sempre più ricco di infusi bevande fredde a base di caffè: iced mocha, frappuccini, frappé, sino all’esoterico cold brew, trionfo dello slow food caffeario.
Un fenomeno di mercato che ha raggiunto ormai proporzioni rilevanti. Le vendite USA di caffè pronto da bere refrigerato, in lattina o bottiglia, hanno segnato un’impennata del 29% nelle 52 settimane al 10 settembre, secondo l’istituto di ricerche di mercato IRI.
Totale a valore: 289 milioni di dollari. Un segmento ancora di nicchia, ma promettente e in forte crescita.
Se allarghiamo poi il raggio di osservazione all’intera categoria del ready-to-drink (RTD), con le bevande vendute a temperatura ambiente, ma adatte a essere refrigerate o conservate in frigorifero dopo essere state aperte, il valore lievita a 2,7 miliardi di dollari, secondo l’analista specializzato Mintel.
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