lunedì 23 Dicembre 2024
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Il caffè riduce il rischio di soffrire di impotenza del 42%

La ricerca su PLOS One dimostra che anche l'espresso "Ha un effetto simile al viagra"

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Ci dà la carica, ci aiuta a pensare positivo e ad essere efficienti. Ma non solo: secondo un nuovo studio, il caffè funzionerebbe anche da viagra naturale, riducendo del 42% il rischio di soffrire di impotenza. A dirlo sono i ricercatori della University of Texas Health Science Center di Houston, che hanno osservato come due tazzine al giorno – o l’equivalente di caffeina assunto da altre bevande, come tè o Coca Cola – riescano a ridurre l’incidenza della disfunzione erettile in soggetti predisposti, che soffrano di pressione alta o siano obesi.

Per la ricerca, pubblicata sull’autorevole rivista PLOS One, sono stati seguiti 3,724 volontari sopra i vent’anni: gli studiosi hanno chiesto loro informazioni sulla loro assunzione quotidiana di caffeina e hanno fatto domande sui loro problemi in ambito sessuale.

Dall’osservazione è risultato che coloro che erano soliti prendere una tazzina al giorno presentavano un rischio di soffrire di disfunzione erettile ridotto del 42%, mentre per coloro che ne assumevano di più il rischio si riduceva del 39%. Secondo i ricercatori, la caffeina “rilassa” le arterie e incrementa il flusso di sangue nel pene con un effetto simile a quello del viagra.

Se è stato dimostrato, dunque, che la caffeina può avere tali benefici, i ricercatori mettono in guardia dalle eccezioni: “Abbiamo visto una riduzione dei problemi legati alla disfunzione erettile in uomini obesi, sovrappeso e ipertensivi.

Ma lo stesso non accade per soggetti che soffrano di diabete”, spiega David S. Lopez, che ha condotto lo studio. “Il diabete è uno dei fattori di rischio maggiori della disfunzione erettile, e non ci sorprende che il caffè non possa nulla al riguardo”.

Rimane comunque un po’ di ottimismo: “Negli Stati Uniti, il 18,4% di uomini dai vent’anni in su soffre di questo problema. Più di 18 milioni potrebbero esserne affetti – spiega Hannah Rhodes della University of Texas -. Ma la caffeina è consumata dalll’85% degli adulti”.

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