martedì 15 Ottobre 2024

Il consumo moderato di caffè, tè e caffeina riduce il rischio di multimorbilità cardiometabolica: lo studio

I risultati mostrano associazioni inverse non lineari; nello specifico, il rischio di insorgenze di MMCM è risultato ridotto, per i consumatori di circa 3 tazze di caffè o di 200-300 mg al giorno di caffeina, rispettivamente del 48% e del 41% rispetto a coloro che non consumavano caffè o assumevano meno di 100 mg di caffeina al giorno

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Secondo una nuova ricerca, il consumo abituale di caffè o caffeina a livelli moderati potrebbe avere un ruolo protettivo nei confronti della multimorbilità cardiometabolica, durate tutte le fasi dell’insorgenza, a partire dalla prevenzione delle singole patologie. Leggiamo di seguito un estratto dell’articolo pubblicato sul portale Nutrition Foundation of Italy.

I benefici del caffè

MILANO – La multimorbilità cardiometabolica (MMCM), che include condizioni come il diabete di tipo 2, malattie coronariche e ictus, è in rapida crescita a livello globale e rappresenta un grave problema di salute pubblica.

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Dati recenti mostrano che, negli Stati Uniti, la prevalenza di persone con almeno due condizioni cardiometaboliche è aumentata dal 5% nel 1999 al 8% nel 2020, mentre circa il 26% degli adulti presenta almeno una di queste condizioni​.

Numerose ricerche hanno rilevato un possibile legame tra la protezione cardiometabolica e l’assunzione di specifici componenti della dieta, evidenziando anche un’associazione tra il consumo di tè e caffè, e più generalmente di caffeina, e la riduzione del rischio di sviluppare singole malattie cardiometaboliche.

Questo studio prospettico estende l’osservazione al rischio di multimorbilità cardiometabolica, includendo anche l’analisi dei principali metaboliti potenzialmente coinvolti, in oltre 172.000 partecipanti della coorte UK Biobank, nei quali sono stati monitorati i livelli di consumo abituale di caffè, tè e caffeina.

I risultati mostrano associazioni inverse non lineari; nello specifico, il rischio di insorgenze di MMCM è risultato ridotto, per i consumatori di circa 3 tazze di caffè o di 200-300 mg al giorno di caffeina, rispettivamente del 48% e del 41% rispetto a coloro che non consumavano caffè o assumevano meno di 100 mg di caffeina al giorno.

Per quanto riguarda il tè, si è osservata una riduzione del rischio significativa solo per lo sviluppo del diabete di tipo 2 nei soggetti sani e di MMCM nei soggetti diabetici all’inizio dello studio, per livelli di consumo di 5 o più tazze al giorno rispetto a nessuna.

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