Il prezzo per una tazzina di caffè è un argomento particolarmente spinoso e che ha trovato in queste pagine più di uno spazio. Il costo della tazzina sta aumentando sempre di più e molte persone guardano al passato con nostalgia, ricordando con affetto periodi in cui molti beni, non solo il caffè, erano più accessibili.
Il listino dell’Associazione dei commercianti di Caserta, un documento che risale al novembre 1975, sta facendo il giro dei social. Secondo la testimonianza storica, per un caffè al banco si potevano spendere 150 lire (8 centesimi) mentre al tavolo il costo toccava 200 lire (10 centesimi).
L’evoluzione del costo del caffè
MILANO – Sono tantissime le persone nostalgiche di situazioni che, oggi, non si verificano più. Negli anni Settanta, l’Italia, era diversa da quella in cui viviamo oggi. Non solo sotto il punto di vista economico ma anche culturale e ambientale. Ad innescare una certa curiosità è stato il listino dell’Associazione dei commercianti di Caserta. Un documento che risale al novembre 1975 che ha fatto il classico giro dei social.
Il momento del caffè è una delle situazioni più attese. Anche se la pausa caffè potrebbe avere delle forti ripercussioni sul lavoro. In questo contesto, invece, andremo dietro nel tempo in una sorta di viaggio dei ricordi.
Lo faremo andando a vedere un documento che ha decisamente incuriosito tutti. Andiamo a scoprire, dunque, il costo di un caffè al bar degli anni Settanta.
Quanto costava un caffè in un bar degli anni ’70? Il prezzo sorprende
Da come possiamo facilmente intuire, il prezzo del caffè era davvero basso. Per un caffè al banco si poteva spendere 150 lire mentre al tavolo il costo toccava 200 lire. Nel listino prezzi, inoltre, si specificava come al tavolo il prezzo fosse compreso di maggiorazione e percentuale di servizio.
Non solo la selezione ma anche le scelte erano diverse, in questo caso più ridotte. Oltre al caffè normale e freddo possiamo vedere la presenza del cappuccino al prezzo di 200 lire al banco e 270 al tavolo e il caffè latte, diverso da cappuccino, sempre a 200 lire al banco e 270 al tavolo.
L’unica variante alla bevanda classica era quella decaffeinata che costava quanto un tè o una camomilla. Il prezzo era identico ai prodotti citati in precedenza.
Sul listino dei prezzi presenti anche tanti altri prodotti come aperitivi, sciroppi, birra, liquori e molto altro. Tutto, naturalmente, presentava un prezzo basso e proprio questo ha scatenato la reazione degli utenti social.
Molti hanno fatto notare, tramite convertitore collegato all’inflazione, di come quei prezzi non sono tanto diversi da oggi.
Mentre altri si sono scagliati contro la modernità. Altri ancora si sono lasciati solo trasportare dalla nostalgia e dai ricordi dei bar dell’epoca.
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