La nuova confetteria arriva dalla Florida dove Brian Schroeder, giovane imprenditore dell’Ohio, ha inventato le caramelle più gustose del mondo. Nel 2010 ha inaugurato Kizable, uno stabilimento che oggi fattura più di 5 milioni di euro (6 miliardi di dollari). Produce pastiglie in 11 gusti, naturali (niente conservanti né coloranti) e rinfrescanti: al mango, limone, ciliegia, lampone, mela verde, cannella, mandarino, liquirizia, melograno, tè, Sour sop (frutto tropicale antitumorale e antiossidante). Anche perle di cioccolato e mentine sugar free: max 5 calorie.
Caramelle Kizandy, in Italia a settembre
Le Kizandy (FOTO in alto) da qualche anno fanno il giro del mondo: vengono distribuite in 40 paesi e sono richiestissime nel Sudest asiatico. Arrivano in Italia a settembre con Caffè Guglielmo: primo test in Calabria e Sicilia.
Negli esclusivi espositori non passeranno inosservate: a rilievo, sul coperchio della scatola di metallo (premiata per il design), sono stampate labbra lucide e colorate, alcune in versione emoticon. Negli Stati Uniti, come pure a Shanghai e a Taipei, sono le caramelle preferite dalle donne: spesso la vendita viene abbinata a “lip balsam” aromatizzati e packaging d’effetto
Daniele Rossi (FOTO sotto) le ha scoperte durante una visita all’International Food Show di Tapei, “una fiera da non perdere se segui il settore, se sei curioso e tieni d’occhio ciò che accade in Asia”. In mostra 100 paesi e 1.642 espositori, ma nessun italiano: “Cosa sta accadendo ai nostri imprenditori?”, si chiede Rossi che, sulla costa jonica calabrese di Copanello, guida la torrefazione di nonno Guglielmo Papaleo insieme allo zio Roberto Volpi e al cugino Matteo Tubertini.
Manager intuitivo, social e “sentimentale”, legato alla famiglia e attivo sul territorio, è il presidente della sezione catanzarese di Confindustria. Più che sulle minacce della malavita locale, con cui pure fa i conti, si sofferma sulle potenzialità inespresse della sua terra alle quali dà impulso con l’associazione La Calabria che rema: “Siamo un pezzo di Europa e di mondo. E’ la Calabria che salverà l’Italia, non il contrario”, afferma. E a lui non sembra una provocazione.
Guglielmo, fra i 5 top brand di Twitter
Un impianto modernissimo, 70 dipendenti, 3mila tonnellate di prodotto all’anno, store in tutta Italia (Bologna, Firenze, Torino), 15 milioni di fatturato: Caffè Guglielmo spopola anche grazie all’e-commerce. Con le strategie di Beatrice Volpi, social media manager, il caffè catanzarese è stato fra i primi in Italia a vendere sul web. E risulta fra i 5 top brand di Twitter. Viene distribuito in Europa e anche in Australia e in Corea del Sud dove di recente sono state aperte 10 caffetterie monomarca.
“I numeri dell’export sono ancora ridotti, visto che il grosso della produzione copre capillarmente tutta la Calabria e parte della Sicilia”, spiega Rossi. Ma, stando ai numeri, “è evidente che ogni calabrese fuorisede se ne porta dietro una scorta: i consumatori postano foto del nostro caffè da ogni parte del mondo”.
L’odore del caffè
In attesa di avviare la distribuzione delle Kizandy, Daniele Rossi inaugura un punto vendita dietro l’altro. Stringe accordi commerciali e vola in Vietnam a selezionare caffè. “Ho bisogno di stare a contatto con la pianta, con i contadini che la coltivano. E di seguire poi tutte le fasi della produzione nel mio stabilimento. Spesso, quando finisco di lavorare, so che i miei vestititi odorano come quelli di mio nonno: porto a casa il profumo del caffè”.