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Il caffè del bar è veramente meglio di quello della macchina da casa?

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ASTI — Il caffè del bar è veramente meglio di quello della macchina da casa? Luciano Baracco, del portale di cronaca cittadina AT news, molto seguito nella zona di Asti, pone questa domanda e cerca una risposta alla luce dell’evoluzione recente del mercato casalingo del caffè.

Un quesito che in molti si pongono e che per certi versi è una sorta di provocazione; una cosiddetta domanda pleonastica o retorica, che non rappresenta quindi una vera e propria richiesta di informazione ma che ha già la risposta insita.

Almeno era così fino a qualche anno fa

Perché effettivamente con il passare del tempo le macchine da caffè ad uso casalingo hanno compiuto notevoli passi in avanti. E sono oggi in grado di regalare una qualità del prodotto di tutto rispetto, francamente impensabile fino a soltanto qualche anno fa.

Il caffè rappresenta un vero e proprio culto, nel nostro paese e non solo. Il fatto di consumarlo al bar, nella versione del tradizionale espresso, è anche un rito legato a convivialità, condivisione, voglia di passare un po’ di tempo insieme. Sono anche questi i fattori che rendono il caffè del bar una vera e propria istituzione.

Dalla moka alle capsule

Tuttavia nel tempo si sono diffusi una serie di strumenti alternativi per gustare, comodamente a casa propria, un caffè molto simile all’espresso del bar.

Lo strumento per eccellenza è la tradizionale moka, che da decenni è presente in tutte le case degli italiani.

Per la precisione questa macchinetta per il caffè domestica nacque nel 1933 creata da Alfonso Bialetti, nome che poi sarebbe diventato noto nella produzione di caffettiere.

Ma non c’è solo la tradizionale macchina da caffè moka. Perché con il  trascorrere degli anni le nuove tecnologie hanno portato alla nascita delle moderne macchine da caffè a cialde o a capsule.

Il boom del porzionato

Negli ultimi anni il mercato è letteralmente deflagrato in senso positivo e le richieste sono salite vertiginosamente anche grazie all’opportunità, offerta da molte aziende, di puntare su macchine comodato d’uso che quindi vengono spedite al cliente al proprio domicilio senza dover essere pagate, in cambio dell’impegno di consumare un tot di caffè al giorno (mediamente si parla di un minimo di 2 cialde o capsule su base quotidiana).

E dato che questi prodotti hanno raggiunto oggi livelli di eccellenza arrivando a ‘copiare’ fedelmente il caffè del bar, sono sempre più le famiglie che si affidano all’uso di macchine da caffè in cialde o capsule al posto della tradizionale moka; e talvolta, anche in sostituzione dell’espresso da consumare al bar.

Non c’è una risposta univoca

Il che ancora non risponde alla nostra domanda di partenza: il caffè del bar è veramente meglio di quello della macchina da casa? Una risposta univoca non esiste anche perché si parla di gusti personali, fattore quindi soggettivo.

Certo è che ancora oggi l’espresso è consumato in quantità industriale nel nostro paese. Si parla di un volume d’affari di oltre 6,5 miliardi di euro per il caffè del bar.

A fare la differenza è quindi la maestria di chi lo prepara e la tipologia di caffè utilizzato: ci sono alcuni bar dove è ancora possibile gustare un espresso di qualità eccelsa, cremoso al punto giusto e creato con una miscela di caffè ottimale.

Eccellenze nostrane che, con ogni probabilità, ancora non riescono ad essere raggiunte da prodotti automatizzati, malgrado l’enorme crescita che questi hanno vissuto negli ultimi anni.

Luciano Baracco

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