MILANO – Il cacao amaro riduce la reattività cardiovascolare, cioè l’aumento della pressione arteriosa, indotta dallo stress mentale acuto in soggetti giovani e normotesi. Questa una delle conclusioni salienti di uno studio slovacco pubblicato sul numero di settembre del Journal of the American College of Nutrition. A condurlo, quattro ricercatrici slovacche: Valeria Regecova, Jana Jurkovicova, Jana Babjakova e Iveta Bernatova
Il cacao amaro è ricco di flavonoidi; nei prodotti a base di cioccolato il principale composto di questa famiglia è l’epicatechina, dotata di un marcato effetto antiossidante, nonché di una chiara azione vasodilatante, con riduzione delle resistenze vascolari periferiche. E quindi aumento della perfusione nel microcircolo.
Questi effetti sono probabilmente attribuibili alla stabilizzazione del Nitrossido (NO), un composto gassoso a brevissima emivita prodotto dall’endotelio delle arterie, da parte dell’epicatechina stessa.
La concentrazione di epicatechina è tanto maggiore quanto maggiore è il contenuto di cacao del prodotto finito. Ed è quindi crescente passando dal cioccolato al latte a quello amaro.
I dati disponibili in letteratura dimostrano che l’assunzione cronica di cacao amaro e prodotti derivati (cibi e bevande), per un tempo variabile tra 1 e 18 settimane, riduce la pressione arteriosa, sistolica e diastolica nei soggetti ipertesi o preipertesi, con valori comunque superiori a 140/80 mmHg, oppure obesi, o normotesi, ma anziani.
In fumatori privi di patologie evidenti, una singola assunzione di 70 g di cioccolato amaro migliora la dilatazione vasale flusso-mediata. E riduce l’aggregabilità delle piastrine (entrambi questi fenomeni sono NO-mediati); se il contenuto di cacao è elevato, e pari almeno al 75%, gli stessi risultati si ottengono anche con soli 40 g di cioccolato.
L’oggetto della ricerca
Questa ricerca ha invece indagato la reattività allo stress (lo svolgimento di un test matematico) di alcuni parametri cardiovascolari in giovani donne sane e non fumatrici. E ha confrontato gli effetti di una singola assunzione (1g/kg di peso) di cioccolato al latte (30% di cacao), o amaro (85% di cacao) a riposo, o durante lo stress mentale; due ore dopo il consumo dei due tipi di cioccolato.
Durante lo svolgimento del test matematico, come atteso, tutti i parametri valutati (pressione sisto-diastolica e pressione arteriosa media, e soprattutto la frequenza cardiaca e, di conseguenza, il consumo miocardico di ossigeno), sono aumentati. In entrambi i gruppi di trattamento (cioccolato al latte o amaro).
Ma l’aumento è risultato significativamente ridotto (-10/20%) nelle giovani che avevano consumato il cioccolato ad alto tenore di cacao.
Un effetto interessante, considerando che un’elevata reattività pressoria allo stress mentale acuto è uno dei parametri predittivi di ischemia miocardia sotto sforzo. E di aterosclerosi carotidea.
Questa ricerca contribuisce a confermare che un consumo calibrato di cioccolato ad alto tenore di cacao, probabilmente grazie all’apporto di flavonoidi, può contribuire a tenere sotto controllo l’eccessiva reattività emodinamica. Conseguente, quest’ultima, agli stimoli stressori tipici della vita quotidiana.