MILANO – La comunità del rito del caffè espresso allarga ulteriormente i suoi confini e si assicura il sostegno dell’Iila, Organizzazione internazionale italo-latino americana, importante organismo intergovernativo nato nel 1966 come strumento di stimolo e potenziamento delle relazioni tra l’Italia e l’America Latina. La conferma del sostegno alla comunità e al progetto di candidatura del caffè espresso italiano a Patrimonio immateriale dell’Umanità presso l’Unesco è arrivata nei giorni scorsi durante un incontro promosso e moderato dalla stessa Iila affinché il Ctceit potesse illustrare e condividere l’importante iniziativa con i Paesi latino-americani produttori di caffè e per parlare del loro fondamentale ruolo all’interno della filiera di produzione dell’espresso italiano.
Iila insieme al Ctceit per la cultura dell’espresso italiano
A discutere di questo i vertici del Ctceit, tra cui il Presidente Giorgio Caballini di
Sassoferrato e Luigi Morello, Presidente del Comitato scientifico del consorzio stesso, il
segretario generale della Commissione nazionale italiana per l’Unesco, Enrico Vicenti
e i rappresentanti di 6 diverse nazioni: Brasile, Colombia, Costa Rica, Ecuador, El
Salvador, Guatemala e Honduras. Tra i partecipanti anche l’On. Salvatore Capone, in
rappresentanza del Mipaaf e a ulteriore testimonianza dell’attenzione delle Istituzioni
Italiane nei confronti dell’ambizioso progetto.
“Ringraziamo Iila per l’importante supporto che ci ha garantito, così come tutti coloro che
hanno partecipato a questo interessante e stimolante incontro – dichiara Giorgio Caballini
di Sassoferrato, Presidente del Ctceit – Il ruolo dei paesi latino-americani produttori di
caffè all’interno della filiera è certamente decisivo, così come riconosciuto dalla carta dei
valori della nostra comunità. Coinvolgerli nella tutela di un rito di tutti, così come è quello
del caffè espresso, è per la nostra comunità un obiettivo primario”.
“Come ribadito in più occasioni questa comunità nasce per mettere insieme gli amanti del
rito dell’espresso, ma anche tutti gli operatori della filiera produttiva – aggiunge Luigi
Morello, presidente del Comitato scientifico del Ctceit – Coinvolgere i paesi produttori raccontandone le pratiche virtuose e sostenibili è necessario affinché la comunità possa dirsi completa. Proprio per questo abbiamo intenzione di ripetere l’interessante format e continuare con questi incontri per parlare della nostra comunità a tutti i paesi produttori nel mondo. Le origini del chicco di caffè sono tante, ma grazie ai valori condivisi, come inclusività, cultura e socialità, possiamo essere tutti parte della stessa comunità”.
Dichiara Antonella Cavallari, Segretario Generale dell’Iila
“Ringrazio per averci coinvolto in questa interessante iniziativa alla quale sono lieta di confermare il sostegno di questa Organizzazione internazionale, trattandosi di un progetto in grado di generare un impatto positivo non solo per il comparto caffè italiano ma anche per i produttori di materia prima, promuovendo e valorizzando le filiere produttive tradizionali dei paesi membri nel rispetto dell’ambiente e della diversità biologica”.
Il Consorzio di tutela del caffè espresso italiano tradizionale nasce il 15 settembre 2014 a Treviso
Con l’obiettivo di promuovere, valorizzare e tutelare il caffè espresso italiano tradizionale presso gli operatori del settore e presso i consumatori. Possono entrare a far parte del Consorzio le imprese e gli enti del settore del caffè, quali torrefattori, produttori di caffè e di macchine per il caffè e di altre attrezzature inerenti alla produzione o erogazione del caffè che condividano lo scopo consortile ed abbiano la sede e la produzione in Italia.
Il Consorzio è composto da imprese del settore sparse nel territorio nazionale, e da alcuni enti che sostengono con convinzione questo progetto, tra gli altri il Gruppo italiano torrefattori (socio costituente), la Federazione italiana pubblici esercizi e il Comitato italiano del caffè.
Dal 2015 ad oggi il Consorzio è impegnato anche nell’ottenimento della candidatura all’Unesco per il riconoscimento di Patrimonio Immateriale dell’Umanità del caffè espresso italiano tradizionale.
Per ulteriori informazioni www.espressoitalianotradizionale.it