MILANO – Ospitato presso Saporé in Piazza Duomo, l’evento IEI Connect 2022 ha avuto inizio il 30 novembre con le semifinali di Espresso italiano champion 2022. Il primo dicembre è avvenuta la presentazione delle nuove certificazioni Premium per le miscele e le macchine per espresso seguito da un talk dei partecipanti del gruppo IEI Next, i professionisti under-30 delle aziende dell’Istituto espresso italiano, i quali hanno spiegato dov’è diretto il futuro del settore del caffè.
La certificazione IEI Premium
IEI Premium nasce come naturale espansione della storica certificazione dell’espresso italiano, con l’obiettivo di valorizzare i prodotti, miscele e attrezzature, caratterizzate da performance superiori e validate tramite analisi sensoriale, prove chimiche e tecniche.
Gianpaolo Braceschi, direttore generale dell’Istituto espresso italiano (IEI), prende la parola: “I punti di valutazione che caratterizzano le nostre certificazioni sono: la costanza di temperatura, la pre-infusione, il vapore e la conformità del profilo sensoriale IEI Qualified. La certificazione dei primi prodotti, attrezzature, macchine d’estrazione e miscele, avverrà nei prossimi mesi. Siamo ancora in fase di lavoro per i macinadosatori.”
Braceschi continua: “Nel profilo di certificazione dell’espresso italiano abbiamo sempre basato tutto sul profilo di estrazione: la macchina veniva tarata al massimo delle sue prestazioni, e su questo abbiamo condotto i test sensoriali. Oltre ad utilizzare una macchina conforme per l’espresso italiano ci siamo basati su attrezzature con gruppi indipendenti. I test condotti per rientrare nel profilo di certificazione IEI Premium sono: costanza di temperatura, pre-infusione, vapore e test sensoriali”.
Luigi Odello, professore di analisi sensoriale presso Università italiane e straniere e presidente del Centro studi assaggiatori, nonché dell’Istituto internazionale assaggiatori caffè, afferma: “Una miscela Premium deve essere conforme al profilo sensoriale IEI. A livello della percezione deve garantire un punteggio minimo di 85 punti per le sue caratteristiche aromatiche. A livello chimico deve evidenziare una chiara assenza di tricloroanisolo, tetracloroanisolo e geosmina, molecole che alterano profondamente la qualità del contenuto della tazzina.”
Luigi Odello conclude: “I test sensoriali sulla miscela IEI Premium sono condotti direttamente dall’Istituto tramite gruppi di super tasters, assaggiatori Iiac (Istituto internazionale assaggiatori caffè) che hanno ricevuto un addestramento sensoriale avanzato. L’analisi chimica è svolta in un laboratorio esterno e indipendente.”
IEI Next
Successivamente si è svolto il primo talk pubblico con protagonisti alcuni rappresentanti dello IEI Next, il gruppo che riunisce i professionisti under-30 delle aziende dell’Istituto, nato con l’idea di supportare IEI nel coltivare una visione dinamica del futuro.
I giovani under-30 protagonisti della giornata sono stati: Federica Trombetta (Costadoro) Ruggero Auteri (Essse Caffè), Elisabetta Milani (Milani Caffè), Antonia Trucillo (Caffè Trucillo), Simone Devoto (Caffè Saturno), Valeria Manilla (Rancilio Group) e Antonio Grifò (Rancilio Group).
Barbara Chiassai, amministratore delegato di Iei, rompe il silenzio: “Per divulgare il marchio Iei serve uno sguardo più giovane. È per questo che passiamo il testimone alla nuova generazione affinché possano suggerirci la strada da percorrere. Un grande bocca in lupo quindi agli IEI Next.”
I giovani under-30 hanno perciò descritto in poche parole, un tweet, cosa significa per loro l’espresso italiano:
Federica Trombetta di Costadoro afferma: “Il caffè italiano è definizione di socialità: un momento social da condividere con i più cari.”
Ruggero Auteri di Essse Caffè: “L’espresso è un’esperienza sociale e non una semplice occasione di consumo.”
Elisabetta Milani di Milani Caffè: “L’espresso italiano è un pretesto per incontrare una persona ed alzarsi al mattino.”
Simone Devoto di Caffè Saturno: “L’espresso fa parte del nostro background e del nostro futuro. Un prodotto che deve essere continuamente sviluppato e valorizzato”.
Antonia Truclllo di Trucillo Caffè: “Il caffè è condivisione, esperienza e cultura.”
Valeria Manilla, Rancilio Group: “L’espresso è un attimo di gusto che può cambiare le sorti di una giornata”.
Antonio Grifò, Rancilio Group: “Il caffè fa parte del nostro passato e del nostro legame culturale.”
Il futuro del caffè
Il tavolo IEI Next ha poi discusso su come si evolverà il futuro delle filiera concentrandosi sull’impegno nella valorizzazione del prodotto per la generazione Z e i nativi digitali.
Elisabetta Milani afferma: “Quando si parla del consumatore di domani si intende la generazione che ha il mondo in mano grazie alla connessione dello smartphone. Si tratta di una generazione istruita, formata e intelligente. Per avvicinarli al mondo del caffè bisogna aprire un dialogo aperto con sincerità e far provare loro il prodotto personalmente.”
Simone Devoto elabora il suo pensiero: “Le nuove generazione stanno conoscendo un mondo completamente differente da quelle precedente, più veloce e più piccolo: siamo tutti connessi. Dobbiamo tener presente che le generazioni future saranno sempre più collegate. Noi dobbiamo tener conto di questo e mantenere una comunicazione diretta, veloce e accessibile.”
Espresso Italiano Champion: il vincitore è Nico Bregolin
IEI Connect si è svolto in concomitanza con le finalissime dell’Espresso italiano champion, l’unica gara tra baristi completamente focalizzata sui simboli della caffetteria italiana: espresso e cappuccino. Negli anni ha coinvolto centinaia di professionisti da una decina di paesi, sia quelli con una lunga tradizione nel caffè sia i cosiddetti nuovi mercati. La gara era aperta a tutti e si è svolta con un meccanismo di selezione locale per arrivare alle semifinali e alle finali nazionali e internazionali.
Nico Bregolin vince a Milano la gara Espresso italiano champion 2022 e si aggiudica così il titolo di migliore professionista in tema di espresso e cappuccino italiani.
Di Rovigo, 43 anni, Nico Bregolin ha sfidato altri 9 professionisti dall’Italia e non solo nella competizione organizzata dall’Istituto Espresso Italiano (IEI) in Piazza Duomo a Milano presso Saporè.
In un tempo di soli 11 minuti ha dovuto tarare la sua attrezzatura (una macchina Evo 2 e un macinadosatore DC One di Dalla Corte) e dimostrare di sapere preparare quattro espressi e quattro cappuccini giudicato da una coppia di giudici tecnici e una commissione di giudici sensoriali. Questi ultimi hanno assaggiato i suoi espressi e cappuccini alla cieca, cioè senza sapere chi li avesse preparati.
La valorizzazione della tazza
“Dopo tre anni di pausa forzata siamo tornati con la nostra competizione tra baristi, nata per valorizzare una professione fondamentale per l’ospitalità italiana – ha dichiarato Luigi Morello, presidente IEI – L’espresso e il cappuccino italiano nonostante un mondo globalizzato rimangono il simbolo dell’italianità e la nostra missione è valorizzare sia la qualità in tazza sia quanti lavorano ogni giorno dietro il banco per ottenerla”.
Chi è il miglior barista italiano
Nico Bregolin gestisce a Rovigo da 19 anni il bar Baribal: “E’ il locale che sognavo di aprire da sempre – ha raccontato Bregolin – Qualche anno fa è nato un vero e proprio amore nei confronti del caffè, ora voglio solo continuare a crescere in questo settore così bello e sempre in evoluzione”.
I prodotti presentati in gara hanno rispecchiato i parametri di qualità dell’Istituto: per l’espresso una tazzina con circa 25 millilitri di caffè ornato da una crema consistente e di finissima tessitura, di color nocciola, una bevanda sciropposa con aromi intensi e ricchi di note di fiori, frutta, cioccolato e pan tostato.
Per il cappuccino una crema finissima e lucida con un perfetto bilanciamento di aromi del latte e del caffè.