MILANO – Gennaio dai due volti per i mercati del caffè, con prezzi in flessione durante la prima decade e in netta ripresa a partire dalla seconda, sino al finale pirotecnico dell’ultimo giorno del mese, con l’impennata di entrambe le borse. Questo andamento si riflette nelle cifre degli indicatori Ico. La media mensile chiude pressoché invariata (-0,1%) rispetto a dicembre, a 156,95 centesimi per libbra.
Ma se osserviamo l’evoluzione delle medie giornaliere possiamo notare, a partire dal minimo mensile di 145,54 dell’11 gennaio, un trend di forte ripresa, che culmina, il 31 gennaio, con una rivalutazione del 4,5% nell’arco di una sola giornata.
È importante rilevare che il valore suddetto di 156,95 centesimi è inferiore di oltre il 23% a quello di gennaio 2022.
È interessante poi guardare al comportamento assunto dalle varie tipologie. In flessione colombiani dolci (-2,3%) e altri dolci (-1,7%). In ripresa i brasiliani naturali (+0,6%) e, soprattutto, i robusta (+2,4%).
Nonostante il rally di fine mese, l’indicatore di New York arretra del 3,9%, mentre Londra cresce del 2,2%.
L’export di caffè in tutte le forme, per il primo trimestre dell’annata caffearia 2022/23, segna una flessione del 2,8%, a 30,272 milioni di sacchi.
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