MILANO – Le difficoltà di Brasile e Colombia riducono l’export mondiale, mentre i prezzi tornano a crescere e la volatilità rimane elevata. Le cifre del report mensile dell’Ico testimoniano il perdurante calo delle esporatazioni dei due principali paesi sudamericani. Ma evidenziano soprattutto una netta ripresa dei prezzi a fine maggio, con una brusca inversione del trend che aveva portato l’indicatore giornaliero ai minimi da ottobre.
Un andamento rispecchiato anche dai mercati a termine e, in particolare, dall’Ice Arabica, che è volato, mercoledì 1° giugno, ai massimi degli ultimi tre mesi, chiudendo la prima seduta del mese a 239,45 centesimi, con un guadagno di 820 punti rispetto all’ultima seduta di maggio.
Il rally si è arrestato ieri, giovedì 2 giugno, con il contratto principale in calo di 120 punti, a 238,25 centesimi.
L’Ice Robusta ha aperto il mese in rialzo di 30 dollari, a 2.136. Il mercato londinese era chiuso ieri per il Giubileo della regina.
Media mensile ai minimi dall’inizio del 2021/22
La media mensile dell’indicatore composto Ico ha registrato, il mese scorso, una flessione del 2,4% attestandosi a 193,71 centesimi contro i 198,37 di aprile.
Si tratta del livello più basso dall’inizio dell’annata caffearia 2021/22.
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