domenica 22 Dicembre 2024
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ICO: nel prossimo Consiglio le candidature per il nuovo direttore esecutivo

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MILANO – Dopo la forte ripresa di gennaio, febbraio è stato un mese di decantazione. L’indicatore composto è tornato a scendere riflettendo i prezzi in parziale flessione.

Un’evoluzione cui hanno contribuito – secondo il report mensile ICO – le migliorate prospettive di raccolto in Brasile e i livelli stabili delle scorte.

Mentre non ha inciso più di tanto il tiramolla del governo brasiliano nella vexata quaestio attorno all’import di caffè robusta.

Non si è trattato comunque di un calo drammatico.

La media mensile è arretrata dell’1%. L’indicatore giornaliero ha avuto un andamento alterno.

Dal massimo mensile di 142,09 cents per libbra, registrato il 1° febbraio, è scivolato a un minimo di 133,02 cents il penultimo giorno del mese.

Non prima però di avere compiuto un’ultima incursione in area 140 centesimi all’inizio della terza decade.

L’analisi disaggregata dei dati evidenzia un calo più marcato per i robusta (-1,7%) rispetto agli arabica. Colombiani dolci e altri dolci arretrano infatti dello 0,8% e dell’1,3%.

Pressoché impercettibile infine la variazione negativa dei brasiliani naturali (-0,1%). La flessione maggiore è però quella registrata dalle borse: -1,8% per Londra e -2,4% per New York.

Per effetto di questi andamenti, il differenziale tra ICE Arabia e ICE Robusta si riduce del 3,5% ed è pari a poco più di 50 centesimi. Contro gli oltre 61 centesimi di marzo 2016.

Più valore dall’export

Nel report anche i dati preliminari sul valore delle esportazioni mondiali nell’annata caffearia 2015/16, che è stato pari a 20,1 milioni di dollari, per un volume di 104,8 milioni di sacchi.

Ciò si traduce in un maggior valore del 5,9% rispetto al 2014/15, a fronte volumi in calo dell’1,4%.

A gennaio, come già scritto a inizio mese, l’export mondiale è stato di 9,8 milioni di sacchi. Per un volume totale, dall’inizio dell’annata corrente (ottobre-gennaio), di 39,9 milioni di sacchi.

Pari a un incremento dell’8,9% sul pari periodo 2015/16. L’export di arabica e robusta è cresciuto rispettivamente del 7,4% e del 9,7%.

Stima confermata

Nessuna variazione nella stima sulla produzione mondiale 2016/17, che l’ICO mantiene a 151,624 milioni di sacchi.

Un dato pressoché invariato sull’anno precedente (+0,1%). Ma con una distribuzione molto diversa tra i raccolti di arabica e robusta: i primi in crescita del 7,9% e i secondi in flessione del 10,7% sull’annata precedente.

Consiglio Internazionale ICO la prossima settimana

L’ICO si prepara intanto alla prima sessione 2017 del Consiglio Internazionale del Caffè, in programma a Londra dal 13 al 17 marzo.

Tra i principali punti all’ordine del giorno, la revisione delle candidature per la carica di direttore esecutivo, rimasta vacante a seguito dell’improvvisa scomparsa di Robério Oliveira Silva (FOTO in alto).

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