MILANO – La pandemia globale impatta pesantemente sull’export mondiale di caffè, che segna a maggio una rilevante battuta d’arresto. Secondo i dati mensili Ico, pubblicati mercoledì pomeriggio, le esportazioni mondiali hanno subito un calo del 14,6% attestandosi sotto i 10 milioni e mezzo di sacchi, contro i quasi 12,3 milioni di maggio 2019.
I volumi di arabica calano di circa di un quinto (-19,7%): quelli dei brasiliani naturali di oltre un quarto (-25,7%), per quasi un milione di sacchi in meno. Variazioni negative in doppia cifra pure per l’export mondiale di altri dolci (-14,4%) e colombiani dolci (-13,4%). Più contenuta la caduta dei robusta (-5,2%).
Anche guardando alle origini il calo è pressoché generalizzato, con la sola eccezione rilevante dei due principali produttori africani.
L’export del Brasile – nonostante la prospettiva di un raccolto record – segna un- 23,4% e si attesta sotto i 3 milioni di sacchi. Rallentano anche il Vietnam (-8,7%) e la Colombia (-13,1%).
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