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giovedì 14 Novembre 2024
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Ico: indicatore composto oltre i 236 cents, ma nel 1977 superò i 16 dollari

Considerando, dal 1977 al 2024, un tasso cumulativo di inflazione del 419%, il valore dell’indicatore mensile di aprile 1977 di 314,96 centesimi, rivalutato ai valori di oggi, dà il prezzo stellare di 1.635 centesimi. Va comunque sottolineato che, circa un anno più tardi, la media mensile risultava già pressoché dimezzata (152,86 centesimi a maggio 1978). L’indicatore composto tornerà a sfiorare i 200 centesimi nella seconda metà dell’anno successivo (199,78 centesimi a luglio 1979) e a cavallo tra il 1985 e il 1986

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MILANO – Dai dati dell’ultimo report Ico si rileva che la media mensile dell’indicatore composto è volata, a luglio, a un nuovo massimo di 236,54 centesimi per libbra. La media giornaliera ha raggiunto il suo picco il 9 luglio, con 251,68 centesimi. In termini nominali siamo di fronte ai valori massimi riscontrabili, nelle serie storiche, dal 1990 a oggi.

Ulteriori ricerche nei nostri archivi – oltre alla memoria personale dei nostri collaboratori – ci hanno consentito di ricostruire anche le statistiche dei decenni precedenti.

È così che abbiamo appurato che la media mensile arrivò a 305,13 centesimi nel marzo del 1977 e, addirittura, a 314,96 centesimi nel successivo mese di aprile, in conseguenza della devastante gelata nera del 1975.

È importante sottolineare che la composizione e i criteri di determinazione dell’indicatore composto Ico sono variati nel tempo

E che gli indicatori – ai tempi degli accordi a clausole economiche (cioè sino al 1989) – non rivestivano un mero interesse statistico, ma erano, prima di tutto, alla base del sistema Ico delle quote all’esportazione, che scattavano quando l’indicatore scendeva al di sotto di un determinato livello prestabilito.

Detto ciò dobbiamo anche tenere conto però che si parla dei prezzi di 47 anni fa, che vanno dunque rivalutati, tenendo conto dell’inflazione, se vogliamo rapportarli correttamente ai valori attuali.

Considerando, dal 1977 al 2024, un tasso cumulativo di inflazione del 419%, ecco così che il valore dell’indicatore mensile di 314,96 centesimi, rivalutato ai valori di oggi, dà il prezzo stellare di circa 1.635 centesimi.

Va comunque sottolineato che, circa un anno più tardi, la media mensile risultava già pressoché dimezzata (152,86 centesimi a maggio 1978).

L’indicatore composto tornerà a sfiorare i 200 centesimi nella seconda metà dell’anno successivo (199,78 centesimi a luglio 1979) e a cavallo tra il 1985 e il 1986.

Tornando ai giorni nostri è interessante osservare il comportamento delle diverse voci che compongono l’indicatore

Come già detto, la media mensile è stata pari, a luglio, a 236,54 centesimi, in crescita del 4,3% rispetto a giugno.

Gli indicatori degli arabica hanno raggiunto livelli molto elevati, ma non da record statistici. I colombiani dolci sono cresciuti infatti del 3% dal mese precedente, a 257,82 centesimi, livello massimo da ottobre 2022.

Gli altri dolci del 3,5%, a 257,10 centesimi, massimo da settembre 2022. I brasiliani naturali del 4,6%, a 239,70 centesimi, massimo da febbraio 2022. New York del 3,6%, a 234,62 centesimi.

L’incremento più sensibile lo ha registrato l’indicatore dei robusta, che è volato a 214,72 centesimi (+5,1%) e quello della borsa di Londra (media della seconda e terza posizione), che si è rivalutato del 6,1% volando a 193,93 centesimi.

Valori elevatissimi, anche se nei nostri archivi scopriamo che l’indicatore giornaliero dei robusta raggiunse – il 5 luglio 1977 – quota 204 centesimi, pari in valori attuali a quasi 1.060 centesimi.

Ancora in crescita l’export mondiale, che a giugno 2024 è stato pari a 10,78 milioni di sacchi: il 3,8% in più rispetto allo stesso mese del 2023

L’export di arabica è stato di 7,075 milioni, pari a un incremento del 14.4% rispetto a un anno fa. Le esportazioni di colombiani dolci sono state di 1,122 milioni (+24,9%); quelle di altri dolci di 2,642 milioni (+3,9%); quelle di brasiliani naturali di 3,311 milioni (+20,8%).

Negativo invece l’andamento dei robusta, i cui imbarchi scendono a 3,705 milioni (-11,8%).

Questi dati portano le esportazioni, per i primi 9 mesi dell’annata 2023/24, a un totale di 103,469 milioni: ben il 10,1% in più rispetto all’equivalente periodo del 2022/23.

Le esportazioni di arabica sono state di 63,32 milioni (+14,1%), di cui 9,85 milioni (+9,7%) di colombiani dolci, 19,075 milioni di altri dolci (+2,1%) e 34,396 milioni di brasiliani naturali (+23,5%).

L’export di robusta ha raggiunto quota 40,149 milioni, in crescita del 4,3%.

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