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sabato 02 Novembre 2024
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ICO – Export mondiale in flessione (-1,5%) nel 2013/14, ma il Brasile è da record

Crollo verticale degli imbarchi dell’Indonesia, la Colombia torna a essere il terzo paese esportatore

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MILANO – Nell’annata caffearia 2013/14 (ottobre-settembre), le esportazioni mondiali di caffè in tutte le forme verso tutte le destinazioni sono state pari a 111.290.654 sacchi. Ciò equivale a un calo dell’1,52% (-1.712.508 sacchi) rispetto al dato record di 113.003.162 sacchi registrato nel 2012/13.
Questo il primo bilancio dell’annata appena trascorsa, che possiamo tracciare in base alle cifre mensili da poco diffuse dall’Ico.
Confermando un trend delineatosi negli ultimi mesi, le uniche tipologie in crescita sono brasiliani naturali e colombiani dolci, mentre segnano il passo le importazioni di robusta e altri dolci.
Più nel dettaglio:

  • le esportazioni di colombiani dolci registrano l’incremento più marcato, passando dai 10.177.870 sacchi del 2012/13 a 12.033.003 sacchi, con un incremento, anno su anno, del 18,23%, pari a 1.855.133 sacchi in più;
  • si intensificano anche gli imbarchi di brasiliani naturali, che crescono del 3,61% (+1.194.418 sacchi) attestandosi a 34.296.956 sacchi, contro i 33.102.538 dell’annata precedente;
  • rallenta l’export di robusta, che scende dai 43.898.066 sacchi del 2012/13 a 42.262.837, con una flessione del 3,73%, pari a 1.635.229 sacchi in meno; il tutto nonostante i volumi record esportati dal Vietnam e il forte incremento degli imbarchi di conillon brasiliano;
  • il calo più pesante riguarda gli altri dolci – ben 3.126.830 sacchi in meno (-12,11%), dai 25.824.688 sacchi del 2012/13 a 22.697.858.

Interessante osservare inoltre la mutata distribuzione percentuale tra i diversi gruppi, che non evidenzia comunque alcun cambiamento radicale:

  • i brasiliani naturali accrescono la propria quota sul totale mondiale passando dal 29,29% del 2012/13 al 30,82%;
  • i colombiani dolci salgono al 10,81% del totale, contro il 9% circa dell’annata anteriore;
  • gli altri dolci rappresentano il 20,39% delle esportazioni, rispetto al 22,85% del periodo precedente;
  • i robusta si confermano la tipologia più commerciata, ma la loro quota scende dal 38,85% al 37,98%.

L’export del Brasile balza al livello senza precedenti di 35.570.973 sacchi, con un incremento di 4.255.672 sacchi (+13,58%) rispetto ai 31.315.301 sacchi del 2012/13.
Volano anche le esportazioni del Vietnam (+10,72%), che raggiungono i 23.750.000 sacchi, contro i 21.450.534 sacchi del pari periodo immediatamente precedente (+2.299.466 sacchi). Stime di altre fonti indicano tuttavia volumi nettamente superiori a quelli qui riportati.
Grazie a un incremento sull’anno di 2 milioni di sacchi (+22,62%), la Colombia torna a essere il terzo esportatore mondiale, con un volume di 10.842.072 sacchi, contro gli 8.842.080 nel 2012/13.
Crolla l’export dell’Indonesia, che risulta pressoché dimezzato rispetto al 2012/13 (-50,15%) e precipita a 5.889.349 sacchi, contro 11.814.810 nell’annata precedente.
In lieve crescita (+1% circa) gli imbarchi dall’India, che raggiungono quota 4.884.605 sacchi
Nonostante una flessione del 3,87%, l’Honduras si conferma il massimo esportatore centro americano, con un totale di 4.172.524 sacchi.
Più marcato l’arretramento del Guatemala (604.234 sacchi in meno), che scende dai 3.706.933 sacchi del 2012/13 a 3.102.699 sacchi (-16,3%)
Uganda (3.499.469 sacchi; -2,34 %) ed Etiopia (3.044.444 sacchi; -3,84%) si confermano i principali esportatori dell’Africa.
Tra i paesi non membri, si segnala la significativa flessione del Perù (-13,13%), le cui vendite all’estero scendono a 3.360.291 sacchi, risentendo del calo produttivo causato dal diffondersi della ruggine del caffè.

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