MILANO – Brusco calo dell’export a febbraio. Secondo i dati mensili Ico, diffusi nel pomeriggio di ieri (31 marzo), le esportazioni mondiali in tutte le forme verso tutte le destinazioni sono state pari, nel secondo mese dell’anno solare 2015 (quinto dell’annata caffearia 2014/15), a 8.603.135 sacchi.
Ciò equivale al 10,15% in meno (-972.378 sacchi) rispetto al pari mese del 2014.
A segnare una battuta d’arresto sono gli imbarchi di brasiliani naturali e robusta, in calo di rispettivamente del 14,2% e del 17,4%.
Rimane positivo l’andamento dei colombiani dolci (+3%) e risulta inoltre in lieve ripresa l’export degli altri dolci, che cresce lievemente (+0,7%).
Rallenta il ritmo degli imbarchi di Brasile (-8,37%) e Vietnam (-25,24%). Tra gli altri produttori maggiori, solo la Colombia (+6,86%) evidenzia tuttora un saldo positivo sullo stesso mese dell’anno scorso.
L’export dei primi 5 mesi dell’annata caffearia corrente (ottobre 2014-febbraio 2015) risulta inferiore di 1.183.203 sacchi (-2,65%) a quello del pari periodo del 2013/14.
In crescita il solo dato dei colombiani dolci (+4,89%), mentre altri dolci e brasiliani naturali registrano un arretramento rispettivamente del 9,35% e 4,55%. Pressoché invariato l‘export di robusta (-0,09%).
L’export degli ultimi 12 mesi disponibili (marzo 2014-febbraio 2015) è stato di 112.721.219 sacchi, in lieve calo (-0,22%) sull’analogo periodo immediatamente precedente.
L’unica variazione negativa riguarda gli altri dolci (-10,99%), mentre si incrementano gli imbarchi di colombiani dolci (+7,4 %), brasiliani naturali (+2,20 %) e robusta (+2,07 %).
Guardando alle singole origini, Brasile (+12,14 %), Vietnam (+12,90%), Colombia (9,27+%) e Honduras (+11,53%) confermano il loro trend positivo, mentre rimane fortemente negativo l’andamento dell’export dell’Indonesia (-44,76%).
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