MILANO – Assieme per tracciare la strada verso un avvenire migliore per i produttori di caffè, soprattutto per quelli più piccoli: Ico e Idh hanno annunciato ieri, martedì 29 marzo, una partnership, che si propone di contribuire a rendere più prospere le vite delle decine di milioni di coltivatori che, in tutto il mondo, aspirano a un’esistenza più dignitosa e a un futuro più roseo per i propri figli.
Come? Attraverso un’azione di sviluppo politico, il dialogo tra settore pubblico e privato, la mobilizzazione di risorse e l’attività pre-competitiva.
Cos’è Idh – The Sustainable Trade Initiative
Idh è una fondazione che opera assieme a imprese, società finanziarie, governi e società civile per rendere il commercio sostenibile nelle catene globali del valore. Ha sede a Utrecht, in Olanda, e conta 290 dipendenti in tutto il mondo. Opera in 20 paesi nell’ambito di 12 prodotti di base, con oltre 1.000 partner pubblici e privati.
Nei suoi 13 anni di attività ha generato investimenti per 390 milioni di euro raggiungendo 4 milioni di produttori. Con interventi su oltre 550 mila ettari di superfici agricole. Idh si avvale del sostegno finanziario di fondazioni private e vari governi europei, compresi quelli di Olanda, Svizzera e Danimarca.
“Sebbene prezzi e indicatori del caffè siano sopra i massimi decennali, la maggior parte dei produttori e delle loro famiglie rimane ben al di sotto dei minimi vitali riconosciuti” si legge nel comunicato diramato dalle due entità.
Ad esempio, “un report del 2019 ha scoperto che l’80% dei produttori colombiani guadagna meno del minimo vitale. E il 73% è al di sotto della soglia di povertà. Il tutto nonostante il supporto ben organizzato del governo al settore del caffè.
Se non si ottimizzano le condizioni, anche i prezzi elevati possono non bastare a raggiungere un reddito vitale o prospero.
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