MILANO – La diplomazia del caffè volta pagina aprendo a nuovi spazi di collaborazione tra il pubblico e il privato: così il comunicato ufficiale Ico a consuntivo della 134a sessione del Consiglio internazionale del caffè, che ha visto la nomina di Massimiliano Fabian alla carica di presidente.
Il documento è stato reso pubblico pochi giorni fa e riassume i momenti e le conclusioni salienti di questa assise, che si è svolta Bogotá, tra il 5 il 7 ottobre.
La sessione ha dato il via al processo di ratifica del nuovo Accordo internazionale (Ica 2022), che è stato già sottoscritto da 8 paesi (Brasile, Colombia, Costa Rica, Nicaragua, Panama, Perù, Togo e Venezuela).
Pur mantenendo la natura istituzionale di organizzazione governativa propria dell’Ico – entità costituita sotto l’egida dell’Onu – l’Accordo apre alla partecipazione organica del settore privato e della società civile, nell’intento di coordinare le decisioni delle istituzioni pubbliche e degli stakeholder privati, in vista dell’adozione di azioni congiunte volte a rendere più sostenibile e prospero il settore del caffè.
Pieno appoggio da parte dei paesi membri al comunicato finale del IV CEO and Global Leaders Forum – sottoscritto dai membri della Task force pubblico-privato per il settore del caffè.
Il Consiglio ha approvato anche le conclusioni del Forum, che ha sottolineato l’importanza di attuare azioni concrete a fronte dei numerosi problemi passibili di compromettere sempre più la catena del valore del caffè.
Importanti deliberazioni hanno riguardato inoltre il comparto statistico. Approvata in particolare la revisione della procedura per il rilascio dei Certificati di origine.
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