MILANO – Il mondo del caffè ha riunito la settimana scorsa i suoi stati generali a Belo Horizonte, capitale dello stato brasiliano del Minas Gerais, per la Settimana internazionale del caffè. L’evento è stato organizzato per festeggiare il cinquantenario dell’Ico ed è coinciso con 111a sessione del Consiglio internazionale del caffè.
A promuoverlo, il governo del Minas Gerais, assieme all’Ico, al ministero dell’agricoltura, nonché a varie istituzioni pubbliche e private locali e alla rivista Café Editora, .
Nell’ambito della Settimana per il cinquantenario – ospitata nel vasto quartiere fieristico di Expominas – si è svolta anche l’8a edizione della fiera internazionale Espaço Café Brasil, rassegna di riferimento, che ha avuto a sua volta in cartellone importanti appuntamenti, quali la 4a Conferenza internazionale dei caffè arabica naturali, il Seminario Dna Café 2013, il 3 incontro della ong International Women’s Coffee Alliance e le finali del campionato nazionale baristi valido per il Wbc.
A fare gli onori di casa nella cerimonia di apertura di lunedì mattina, il governatore del Minas Gerais Antonio Augusto Anastasia. Sono seguiti gli indirizzi del direttore esecutivo Ico Robério Oliveira Silva, del ministro dell’agricoltura brasiliano Antonio Andrade, del ministro del commercio estero Fernando Pimentel e del ministro degli esteri ad interim Eduardo Santos.
Nel suo keynote sul cinquantenario il direttore esecutivo ha delineato i tre ambiti principali di azione dell’Ico: economico, ambientale e sociale.
Si è soffermato quindi sull’attuale situazione di mercato segnata da bassi livelli dei prezzo, soprattutto per quanto riguarda gli arabica.
“Il mercato mondiale del caffè è caratterizzato da un elevato grado di volatilità, da accentuate imperfezioni e asimmetrie – ha dichiarato Silva nel discorso – Particolarmente rilevante risulta essere lo sviluppo asimmetrico degli arabica e dei robusta.
Mentre per gli arabica la domanda è stata debole, i robusta hanno registrato una crescita molto vigorosa motivata principalmente dall’accresciuta domanda da parte mercati emergenti.
Ciò spiega il perché del ridursi costante delle scorte certificate Liffe nonostante la maggiore offerta. Al tempo stesso, la capacità di espansione produttiva per i robusta è alquanto limitata, perlomeno a breve, e con i differenziali attuali a livelli mai visti dal 2008, si intravedono potenzialmente le condizioni per il ritorno a un maggior utilizzo degli arabica.
Le prospettive complessive per quanto riguarda la domanda sono incoraggianti, ma dobbiamo tenere conto del fatto che molti paesi emergenti hanno subito flessioni significative nei rispettivi tassi di crescita del pil e ciò ha fatto sì che i loro consumi di caffè siano cresciuti meno del previsto”.
“Il ritorno a prezzi al di sotto dei costi di produzione in molti paesi esportatori ha riproposto il problema dell’intrinseca volatilità del mercato del caffè e l’esigenza di strategie che consentano di gestire gli squilibri strutturali della catena produttiva.
Per effetto dell’irrigidimento dei costi – conseguenza della maggiore sostenibilità economica, sociale e ambientale – e delle maggiori spese che i produttori devono sostenere per combattere malattie quali la ruggine del caffè, che sta colpendo attualmente numerosi paesi produttori, dovremo attenderci, per i prossimi anni, una maggiore instabilità produttiva” ha concluso Silva.
Il Consiglio ha anche adottato un documento (Dichiarazione di Belo Horizonte) in occasione del cinquantenario.
Rifacendosi alle linee guida dell’Accordo internazionale del 2007, i membri dell’Ico riaffermano nella Dichiarazione la necessità di ricercare – con riguardo alle condizioni strutturali dei mercati internazionali e alle tendenze di lungo termine a livello di produzione e consumi – condizioni di equilibrio tra domanda e offerta, che si traducano in prezzi equi sia per i consumatori che per i produttori.
Tra le ulteriori priorità delineate nel documento, l’impegno a fornire informazioni economiche e statistiche sempre più dettagliate e aggiornate (in particolare per i dati su produzione e scorte per tipologia di caffè), in modo da accrescere la trasparenza del mercato.
E ancora, l’appoggio a misure e strategie per limitare l’impatto del climate change, promuovere i consumi nei paesi produttori e nei mercati emergenti, sostenere la lotta alle principali avversità agricole, individuare fonti alternative di finanziamento per i progetti di sviluppo dell’Ico.
La Dichiarazione prende infine nota delle raccomandazioni formulate dal 3 Forum consultivo sul finanziamento del settore caffeario svoltosi il 10 settembre.
Al centro della terza sessione del Forum, le associazioni e aggregazioni tra produttori quale piattaforma per un miglior accesso al credito e agli strumenti di gestione del rischio. Hanno preso parte all’evento 22 esperti provenienti dalle principale aree di produzione del mondo.
Il Consiglio ha inoltre fatto il punto sui risultati sin qui conseguiti dagli studi in materia finanziaria, realizzati dalla Banca Mondiale, in collaborazione con l’Ico, rivolti a tre diversi target: i produttori, il commercio e i legislatori.
Ulteriori presentazioni hanno riguardato la Coffee and climate toolbox, lo studio “World Coffee Outlook: 2020” e un nuovo studio dedicato al mercato cinese.
Il Comitato promozione e sviluppo del mercato – presieduto da Andrea Illy – ha presentato il padiglione Coffee Cluster dell’Expo 2015 oltre a riferire sui progressi nell’attuazione del Programma 2012-15.
Il Consiglio ha approvato 2 nuovi progetti da sottoporre al Fondo comune per i prodotti di base (Cfc) denominati rispettivamente “Ricerca internazionale e servizi di sviluppo per il controllo genetico a lungo termine della malattia della ruggine del caffè nei caffè arabica” e “Migliori pratiche nella gestione della scolite e della ruggine del caffè per migliorare la capacità di esportare caffè speciali di Panama”.
Decisa anche l’istituzione di una Giornata Mondiale del Caffè: date e modalità verranno approfondite nella prossima sessione di marzo.
Il Consiglio ha infine invitato i paesi interessati a ospitare la 4a Conferenza Mondiale sul Caffè a presentare le proprie proposte entro il 31 dicembre.
In pole position la candidatura italiana (sulla quale si è espresso con favore anche il direttore esecutivo), che prevede lo svolgimento della Conferenza nell’ambito dell’Expo 2015 di Milano.